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Articolo aggiornato il 28 Settembre 2012
La differenza tra zucchero e aspartame è una delle domande che molte volte ci si pone (in particolar modo negli ultimi anni) quando si è a dieta. Nell’ultimo periodo, le ricerche condotte sull’aspartame, hanno fatto affiorare una serie di dubbi: ma è tossico oppure o no? Può prendere il posto dello zucchero? Secondo gli studi sembrerebbe addirittura cancerogeno, secondo altri pareri non sarebbe così pericoloso, dato che la sua presenza nelle bibite, nei dolcificanti, e nei prodotti dietetici c’è ancora. Allora dobbiamo scegliere, magari per ridurre il contenuto calorico, zucchero o aspartame? Quali sono i rischi per la salute?
Le caratteristiche dell’aspartame
L’aspartame è un dolcificante artificiale, con lo stesso potere dello zucchero ma con un contenuto calorico inferiore. Ecco perché tutti i prodotti che lo contengono fanno parte, nella maggior parte dei casi, delle diete per perdere peso. Questi ultimi, usati da più di 20 anni, vengono etichettati con “light” o “sugar-free” e sono tantissimi: bibite, dolcificanti per il latte, tè, caffè, ma anche molti altri che contengono questa sostanza assunta, alcune volte, inconsapevolmente. Da cosa è costituito? Da acido aspartico, da fenilalanina e da metanolo (piccole quantità). La fenilalanina è una sostanza che causa, nelle persone carenti di un specifico enzima, la fenilchetonuria, una patologia metabolica. Dato questo rischio, le etichette dei prodotti alimentari devono riportare l’eventuale sua presenza. Oltre a ciò, gli esperti sottolineano e consigliano di non far assumere aspartame ai bambini con età inferiore ai 3 anni, alle donne in stato di gravidanza o in allattamento. Per questi motivi e non solo l’aspartame è sempre stato oggetto di discussioni e di dibattiti. Uno studio condotto da ricercatori italiani nel 2005, sugli animali, ha scoperto come questa sostanza possa aumentare il rischio di linfomi e leucemie. Da questi risultati sono state prese delle misure di sicurezza nei confronti di questa sostanza. Dopo circa un anno, nel 2006, furono eseguiti altri test rivalutando i risultati dello studio precedente da parte dell’EFSA (agenzia europea per la sicurezza alimentare). Nonostante ciò questi continui dibattiti aumentano i dubbi e non escludono il rischio per la salute da parte dell’aspartame.
Regole che possono eliminare il rischio
L’aspartame viene utilizzato al posto dello zucchero per il suo ridotto contenuto calorico (circa 200 volte minore). È anche vero però che la riduzione del peso e il mantenimento di questo grazie all’aspartame non è verificato da un punto di vista scientifico. Inoltre la quantità calorica, assunta con lo zucchero, si può facilmente “spendere” con l’esercizio fisico. Anche per quanto riguarda la prevenzione della carie, l’aspartame, non è indicato come fattore “protettivo” rispetto allo zucchero, semmai altre sono le cause come la scarsa igiene orale (il non lavarsi i denti dopo i pasti aumenta l’esposizione dei denti allo zucchero), e la mancanza di fluoro. È necessario ridurre la quantità di dolcificanti usati in modo tale da ridurre, nel dubbio, il rischio di tossicità da parte di questi ultimi.