Zanzare: cosa fare per non essere punti

Articolo aggiornato il 10 Agosto 2008

Zanzara
D’estate col caldo, la pelle abbronzata e calda, spesso sudata, è, a volte, rovinata da un “incubo” silenzioso e insidioso nelle belle serate all’aperto con amici e parenti in spensieratezza, un problema non certo drammatico ma che se non ci fosse ci farebbe star molto meglio: parliamo delle zanzare e delle loro odiose punture. Certo, di “zanzarite”, se si potesse dire così, non si muore di certo, ma il rischio di trovarsi, in particolari condizioni, con una decina, se non addirittura ventina di punture di questi sgraditissimi insetti è reale, dipende dalle zone, dai particolari odori che emaniamo quella sera, dal tempo in cui stazioniamo fuori e persino da cosa abbiam mangiato.
Il prurito che si accompagna alla puntura, indolore, perché la zanzara femmina riesce col rostro ad iniettarci un anestetico locale che funziona per l’insetto fino a quando non avrà pompato la quantità di sangue che gli occorra, è spesso insopportabile e lo strofinio a mò di grattugia non fa altro che allargare l’eritema, spesso infettandolo; ma, d’altro canto, è difficile resistere alla tentazione di una bella grattata, per non parlare dei bambini che finiscono con le unghia per ferirsi.
 
Cosa fare per non farsi pungere
 
Oggi esistono una quantità enorme di rimedi contro le zanzare, si va dai fornelletti, agli spray da vaporizzarsi addosso, alle creme con le quali cospargersi fino a diverse soluzioni liquide. Tutti ottimi sistemi, compresi gli zampironi, ma che fanno spesso perdere di vista la realtà che abbiamo sotto gli occhi, ovvero, semplici e facili accorgimenti che possono evitare l’incontro ravvicinato con l’insetto svolgendo dunque un’opera di prevenzione che comincia con l’orario meno indicato per sperare di non essere punti; le prime ore della mattina e le ore al tramonto ore in cui rappresentiamo per le zanzare i loro preziosi banchetti, anche se il motivo per cui ci pungono è ben altro.
 
Si alla citronella e al geranio, ma ad abundantiam
 
Non sperate che con un gracile rametto di geranio farete il miracolo, la quantità di effluvi della pianta deve essere tale da infastidire seriamente l’insetto, stessa cosa vale per la Citronella che non agisce, se in candela, tanto per la profumazione, quanto per il fatto che emettendo fumo allontana zanzare e altri insetti Altra raccomandazione, pare che le zanzare, potendo, pungano persone vestite con abiti scuri, ergo, vestite con colori chiari e possibilmente sgargianti.
 
Ma esistono altri consigli che trascriviamo integralmente:
 
Evitare l’abbandono all’aperto di materiali, copertoni e altri contenitori che possano raccogliere anche piccole quantità di acqua piovana o stagnate.
• Eliminare l’acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni, dai copertoni.
• – Innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto.
• Coprire i recipienti per la raccolta dell’acqua con una zanzariera ben fissata e tesa e non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua per più giorni.
• Verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
• Pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi. L’abitudine di portare le piante al riparo dai freddi invernali è probabilmente una delle cause che generano la schiusa delle uova invernali quando le piante vengono nuovamente esposte e innaffiate in primavera, facilitando notevolmente la diffusione della zanzara nell’ambiente.
• Introdurre pesci rossi, grandi predatori delle larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini.
• Trattare ogni 10-15 giorni i tombini, le zone di scolo e ristagno e tutti i recipienti posti all’esterno dove si raccoglie acqua piovana, con prodotti larvicidi specifici che si acquistano in farmacia o nelle ferramenta. Per mantenere un’adeguata copertura è importante ripetere i trattamenti in caso di pioggia, in quanto la copertura del precedente intervento viene a mancare per dilavamento del prodotto.