Vita sedentaria: l’OMS consiglia 40 minuti di attività fisica al giorno

Uno studio della Harvard School of Public Health mostra come una vita pigra possa essere molto dannosa per la salute di adulti e adolescenti. Le nuove linee guida sul movimento dell'OMS danno preziosi suggerimenti per la salute di tutti

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Foto Pixabay | Mohamed Hassan

Articolo aggiornato il 27 Novembre 2020

Se già prima la nostra era una vita sedentaria, con lo smart working diffuso tra milioni di persone, la situazione è precipitata. Siamo sempre più pigri e la tendenza è quella di fare sempre meno.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è troppo sedentario un adulto su quattro e quattro adolescenti su cinque. Queste statistiche mondiali si traducono in un costo per la sanità di circa 54 miliardi di dollari. Per provare a contrastare questa problematica, l’ente ha appena pubblicato le nuove linee guida sul movimento sul British Journal of Sports Medicine, redatte da oltre 40 scienziati provenienti da tutto il mondo, insieme a uno studio della Harvard School of Public Health in merito a quanta attività vada svolta per contrastare gli effetti negativi di ore ore fermi alla scrivania. Sono stati analizzati i dati di 44.370 volontari provenienti da quattro paesi diversi: il fitness tracker di cui erano dotati, ha mostrato che più il soggetto aveva una vita sedentaria, più aumentavano i rischi di malattie cardio-vascolari e di morte.

40 minuti di attività fisica contro la vita sedentaria

Le raccomandazioni dell’OMS e quelle dello studio sono le medesime: 40 minuti al giorno o tra i 150 e i 300 minuti di attività fisica moderata o 75–150 minuti di intensa potrebbero portare a 5 milioni di morti in meno l’anno. Questo vale per tutti gli adulti, anche per i portatori di handicap o chi è affetto da una patologia cronica, o per le donne in gravidanza o che hanno appena partorito, infatti i benefici sono molteplici e profondi per tutti. Dopo i 65 anni sono consigliati anche esercizi per l’equilibrio. Nel caso di bambini e adolescenti si arriva addirittura a una media consigliata di 60 minuti, a riprova della grande necessità di movimento dei più giovani.

Questo studio e queste nuove linee guida arrivano in un momento cruciale per l’umanità, che ha a che fare con un’obbligatoria riduzione degli spostamenti. Stare in casa è ormai un’abitudine forzata, ma bisogna rompere il circolo vizioso della pigrizia e invertire la rotta. Emmanuel Stamatakis, professore dell’Università di Sydney e co-editor del numero British Journal of Sports Medicine dedicato alla vita sedentaria, ha infatti così commentato questa pubblicazione: “Queste linee guida sono molto tempestive, dato che siamo nel mezzo di una pandemia globale, che ha obbligato le persone a stare in casa per lunghi periodi e ha favorito un aumento della sedentarietà. Ma non è troppo tardi per proteggere la propria salute e compensare gli effetti dannosi dell’inattività fisica“.

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