Il varicocele consiste in una dilatazione varicosa che interessa le vene del testicolo. La patologia insorge in genere fra i 15 e i 25 anni e si stima che interessi il 15% degli uomini, anche se occorre specificare che, grazie all’introduzione di metodi di indagine medica più sofisticati, la percentuale in questione sale, fino a sfiorare il 35%. Nella maggior parte dei casi si tratta di varicocele sinistro, implicando il testicolo sinistro. Tuttavia la malattia può interessare anche il testicolo destro o il varicocele ai testicoli può interessare entrambi. In quest’ultima caso si parla di varicocele bilaterale.
Varicocele: cause della patologia
Esaminando le cause del varicocele, ci si accorge che la patologia viene provocata dal fatto che in alcuni individui si manifesta un cattivo funzionamento delle valvole che impediscono al sangue del testicolo di riscendere verso il basso. Il malfunzionamento del sistema di valvole in questione è determinato da una debolezza delle pareti venose.
Nella gran parte dei casi si ha il varicocele primario, una malattia di origine idiopatica. E’ probabile che alla base dell’insorgenza della malattia ci siano dei fattori costituzionali, che determinano una debolezza cronica delle pareti venose.
Il fatto che il varicocele sia localizzato nella maggior parte dei casi nel testicolo sinistro è dovuto alla particolare anatomia maschile. Se si tratta di varicocele del testicolo destro, si potrebbe avere a che fare con delle patologie che riguardano la regione corporea retro peritoneale o quella pelvica. Il varicocele può comparire anche in seguito a terapia di gonadotropine.
Varicocele: sintomi che si manifestano
Non si hanno specifici sintomi del varicocele. Infatti in genere la patologia si caratterizza per essere asintomatica. Le manifestazioni sintomatiche più comuni consistono in una sensazione di pesantezza e un leggero dolore che interessano la regione dello scroto.
I sintomi diventano più intensi, se si sta a lungo in posizione eretta e in seguito a sforzi fisici particolarmente intensi. A volte sullo scroto si manifesta un ammasso, simile ad una matassa vermicolare.
Il varicocele può essere subclinico, quando non è né visibile né palpabile, varicocele di 1° grado, di livello lieve, varicocele di 2° grado, che non si vede, ma è palpabile, varicocele di 3° grado, che è più grave ed sia visibile che palpabile.
Varicocele: conseguenze in cui si può incorrere
Le conseguenze del varicocele sono rappresentate dal fatto che il reflusso di sangue orientato verso il basso determina una situazione di ipertensione delle vene. Queste ultime, con il passare del tempo, si dilatano e si allungano, subendo un processo di ingrossamento.
Tra l’altro la dilatazione delle vene fa alzare la temperatura del testicolo, esponendo al rischio di infertilità. Inoltre il varicocele può mettere in pericolo anche la produzione dello sperma, determinando l’atrofia del testicolo.
Varicocele: cura da seguire
La cura del varicocele consiste in diversi tipi di intervento sul varicocele. Si può ricorrere all’embolizzazione trans femorale, alla sclerotizzazione scrotale, alla legatura chirurgica della vena spermatica, alla legatura microchirurgica o alla legatura laparoscopica.
L’embolizzazione trans femorale è una tecniche chirurgica non molto invasiva, così come la sclerotizzazione scrotale. La legatura chirurgica della vena spermatica veniva impiegata soprattutto in passato e prevedeva il ricovero in ospedale per uno o due giorni.
La legatura microchirurgica viene eseguita in anestesia locale e prevede il ricovero solo per qualche ora. La legatura laparoscopica invece viene messa in atto di solito per il trattamento di varicocele bilaterale.
L’operazione per il varicocele in genere riesce positivamente nel 90% dei casi e di solito non si manifestano complicanze serie.
Il varicocele femminile
Un disturbo poco conosciuto e, troppo spesso sottovalutato dagli uomini, ma il varicocele non è un problema tutto al maschile, può essere declinato anche al femminile, perché, nonostante poche lo sappiano, colpisce anche le donne.
Quando il varicocele è declinato al femminile e colpisce il gentil sesso, si tratta di un disturbo con caratteristiche molto simili a quello maschile. In particolare, nelle donne si verifica un’anomalia nella zona dell’utero e delle ovaie: la dilatazione di una vena specifica, quella utero-ovarica, che porta alla comparsa del varicocele femminile o varicocele pelvico.
I sintomi… al maschile
Il varicocele può presentarsi in modo completamente asintomatico, cioè provocando una serie di danni ai testicoli, con il passare del tempo, ma senza scatenare sintomi o segni premonitori. Infatti, è alta la percentuale di uomini che arriva alla diagnosi di varicocele per altri motivi, molto spesso si scopre il disturbo quasi per caso, per problemi di infertilità.
In alcuni casi, invece, la malattia è accompagnata da dolore ai testicoli e da un senso di pesantezza a livello dello scroto. Il dolore è causato dall’eccessiva pressione del sangue all’interno delle vene dilatate: è per questo motivo che i fastidi aumentano se l’interessato sta in piedi per lunghi periodi di tempo e durante sforzi particolari, come lo sport o il sollevamento pesi.
I sintomi… al femminile
Quando compaiono i sintomi, in caso di varicocele femminile, lo fanno in modo particolarmente fastidioso e doloroso. Infatti, il varicocele pelvico femminile è caratterizzato da una sintomatologia molto dolorosa: fastidi e dolori pelvici cronici, che tendono a diventare ancora più insopportabili durante il ciclo mestruale e dopo i rapporti sessuali. Un vero e proprio dolore pungente e assillante, che rischia di compromettere la qualità di vita delle donne colpite, ma che spesso viene confuso con i sintomi di altre patologie femminili più diffuse e, di conseguenza la diagnosi di varicocele rischia di essere tardiva.