Varianti Covid in Italia: dove si trovano e la resistenza ai vaccini

Le varianti trovate in Italia preoccupano gli esperti. Ecco dove si trovano, quali sono e qual è la loro resistenza ai vaccini anti Covid-19

varianti covid ospedale
Foto Getty Images | Michele Lapini

Le varianti di Covid-19 trovate in Italia sono diverse. Ieri, martedì 16 febbraio, l’Istituto Pascale e l’Università Federico II di Napoli hanno individuato un’altra variante del virus. Questa, tra l’altro, non era mai stata individuata nel nostro Paese.

La variante che arriva dall’Africa scoperta a Napoli

Secondo quanto emerso, la variante arriva dall’Africa e si chiama B.1.525. Di questa nuova mutazione di Covid-19 sono stati individuati: 32 casi in Gran Bretagna e alcuni casi in Nigeria, Stati Uniti e Danimarca. Un’altra variante, questa volta tutta italiana, è stata scoperta a fine dicembre scorso a Brescia.

Le altre varianti presenti in Italia

L’attività di sequenziamento delle varianti è appena stata implementata. Quindi, al momento, è difficile elencare con certezza il numero di varianti presenti in Italia. Al momento, quelle monitorate sono: sudafricana, brasiliana e inglese.

Secondo quanto emerso dal report dell’Iss, il 17,8% dei soggetti analizzati in Italia sono risultati positivi alla variante inglese. Al momento, questa variante è concentrata in alcune aree: Abruzzo (oltre 50%), Lombardia (30% circa), Veneto (20%), Puglia (15,5%), Umbria e Molise. Per quanto riguarda invece la variante brasiliana, i casi si concentrano soprattutto in Umbria. Infine, quella sudafricana è stata riscontrata, per il momento, in un solo soggetto.

Le varianti possono resistere al vaccino?

La preoccupazione degli esperti, oltre alla circolazione incontrollata delle varianti, riguarda anche l’efficacia dei vaccini. Secondo quanto emerso, la loro efficacia non sembra indebolita dalla variante inglese. La variante sudafricana, invece, sembra avere una minor sensibilità con un vaccino in particolare: quello di Astrazeneca. Anche la variante brasiliana sembra in grado di resistere al vaccino. Per questo motivo le aziende farmaceutiche impegnate nella produzione dei vaccini stanno svolgendo ulteriori studi e analisi.

Al momento è emerso che la variante inglese, tra tutte le mutazioni di Covid-19, sia quella più facilmente trasmissibile. Questo è stato riscontrato a causa dell’aumento elevato dei nuovi casi di contagio. Se in Italia la trasmissibilità è di almeno il 50%, in Inghilterra si aggira tra il 40 e il 60% in più rispetto al “primo” Coronavirus.

La preoccupazione degli esperti: si torna a parlare di lockdown nazionale

Proprio a causa del diffondersi delle nuove varianti di Covid-19, sono diversi gli esperti in Italia che chiedono che si torni ad un “lockdown immediato”. Tra questi Walter Ricciardi che ha parlato di lockdown breve e mirato per riuscire a contrastare il diffondersi del virus. Dello stesso parere anche Andrea Crisanti. L’ordinario di microbiologia dell’Università di Padova ha parlato di “lockdown duro subito per evitare che la variante inglese diventi prevalente”.

Siamo d’accordo che vorremmo tutti riaprire, ma io mi ritrovo di nuovo un reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta l’Italia e questo fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri“. È quanto raccontato a Mattino 5 da Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano