La variante Mu, nota anche come B.1.621, è la quinta mutazione del Covid ed è giunta da poco anche in Europa. Finita nel mirino dell’OMS, è ancora poco conosciuta e si teme possa essere resistente al vaccino. Ma i virologi chiedono di evitare allarmismi e di portare avanti la campagna vaccinale.
Covid, cosa sappiamo sulla variante Mu
La nuova variante si è sviluppata in Colombia nel gennaio 2021 e ha trovato rapida diffusione in vari Paesi sudamericani come l’Ecuador, dove sono stati segnalati diversi focolai. Casi sporadici sono stati segnalati negli Stati Uniti, in Giappone e ad Hong Kong, mentre solo di recente è approdata anche in Europa. Tuttavia, a livello mondiale non ha ancora raggiunto livelli allarmanti: si stima che la sua incidenza globale sia inferiore allo 0,1%. Mentre imperversa ancora la variante Delta, che sta mettendo a dura prova anche il nostro Paese, quest’ultima mutazione potrebbe ben presto rappresentare un nuovo rischio.
Il bollettino settimanale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha portato alla luce la variante Mu, riporta la presenza di mutazioni che potrebbero rivelarsi più resistenti al vaccino. Ciò significa che il virus potrebbe essere meno suscettibile alla protezione immunitaria acquisita con l’inoculazione. Ma sono necessari studi più approfonditi. Attualmente è catalogata come una delle cinque “varianti di interesse”, ovvero degna di un monitoraggio speciale. Tuttavia non è ancora considerata una “variante di preoccupazione” come l’Alpha o la Delta – quelle, cioè, caratterizzate da un maggior grado di infettività.
Sempre tramite il suo bollettino settimanale, l’Oms fa sapere che la situazione verrà monitorata per scoprire se la variante Mu possa essere più contagiosa rispetto alle precedenti, e se possa essere causa di sintomi più gravi.
Variante Mu, cosa dicono i virologi
“Per ora non sappiamo davvero se ‘buca’ il vaccino. È difficile fare previsioni sulla base delle caratteristiche genetiche. Quello che conta è vedere cosa succede nella realtà” – ha spiegato all’Adnkronos Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia. “Anche per la Delta, inizialmente, si pensava avesse capacità di evadere la risposta vaccinale. Invece abbiamo visto che è più contagiosa, e aumenta il numero di contagi tra le persone con una dose vaccinale, ma la vaccinazione completa è invece ancora efficace. Le previsioni sono sempre un pò azzardate”.
“La variante Mu si è sviluppata in Paesi dove la vaccinazione non è stata fatta e in cui il virus circola liberamente” – ha affermato invece Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive all’ospedale San Martino di Genova – “Quindi continuiamo a dire quello che abbiamo sempre detto: facciamo circolare meno il Covid e per farlo serve vaccinare tutti”. Nessun allarmismo, dunque. Al momento non ci sono studi approfonditi che confermino la resistenza di questa nuova variante al vaccino, anche perché i dati non sono sufficienti.