Il Governo ha preso noto come procederà la campagna vaccinale, ovvero quali sono le categorie che avranno la precedenza sulle altre. I primi a ricevere il vaccino in questi mesi sono stati i medici, gli infermieri e i lavoratori impegnati nelle RSA. In alcune zone d’Italia, essendo già stato somministrato a tutte queste categorie, si è già passati agli ultraottantenni. L’Istituto Superiore di Sanità ha dunque organizzato i passi successivi indicando quali sono i target che dovranno riceverlo subito dopo le fasce dei esposti e anziani.
Nonostante i ritardi nella consegna delle dosi e il conseguente grande rallentamento, l’Italia ha ricevuto anche i complimenti dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per l’impegno e il ritmo che sta mantenendo nelle vaccinazioni. Dunque, l’obiettivo è proseguire in maniera sempre più rapida per riuscire a vaccinare la maggior parte della popolazione entro la fine dell’anno.
Vaccino: tocca alle fasce più deboli poi ai 75-79enni
Ad essere utilizzati saranno principalmente i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna e per primi toccherà ai 2 milioni di italiani che rientrano nella categoria di persone, dai 16 anni in su, “estremamente vulnerabili”, ovvero con patologie che le rendono particolarmente esposte e in pericolo in caso di contagio (che soffre di malattie cardiocircolatorie, chi riscontra condizioni neurologiche e disabilità, fibrosi cistica, i pazienti dializzati, coloro che hanno la sindrome di Down, ecc). Dopo di loro sarà il turno di coloro in età compresa tra i 75 e i 79 anni e si stima che siano circa 2.6 milioni. Seguiranno i 70-74enni (3.3 milioni) e infine un ulteriore fascia di persone più a rischio: in questo caso si tratta della popolazione di età compresa tra i 16 e i 69 anni con “aumentato rischio clinico se infettate da Covid”. Sono circa 5.8 milioni e comprendono parte anche della prima fascia che riceverà il vaccino nella seconda fase.
Solo dopo che tutte queste categorie avranno ricevuto la loro prima dose, toccherà ai quasi 12 milioni di abitanti di cittadini dieta tra i 55 e i 69 anni. S questo punto, sarà il turbo dei rimanenti 29 milioni di persone di età compresa tra i 16 e i 54 anni.
Il vaccino AstraZeneca verrà utilizzato in parallelo a Pfizer-BioNTech e Moderna, e verrà impiegato per personale scolastico, forze dell’ordine e militari, carcerati, ospiti delle comunità e personale che lavora nei servizi essenziali, ma rigorosamente sotto i 55 anni, come da indicazione dell’Agenzia del farmaco. Va però ricordato che l’unico indicato per la fascia di età 16-18 anni è quello Pfizer.
I tempi
Quanto tempo impiegherà il sistema sanitario a vaccinare tutta la popolazione non è dato saperlo. Infatti, ci sono troppe variabili per riuscire a fare una previsione precisa.
La campagna sarà suddivisa in quattro fasi e si potrà ritenere conclusa quando il 90% della popolazione sarà vaccinata e/o immune al Covid. L’obiettivo è raggiungere queste cifre entro la fine del 2021 se non dovessero esserci intoppi e se tutte le dosi fossero consegnate nei tempi previsti.
Le dosi stimate dall’ISS sono 14 milioni e mezzo nel primo trimestre, 64.5 nel secondo, 68 nel terzo e 28.4 nel quarto. La previsione per il 2022 è che nel primo trimestre ne arrivino 28 milioni e 20 nel secondo. Queste 224 milioni di dosi saranno 40.6 Pfizer, 40.1 Astra Zeneca, 40.3 Sanofi (dall’anno prossimo), 29.8 Curevac, 26 Johnson & Johnson e 21.1 di Moderna.