Si fa un gran parlare di vaccini “aggiornati”, ma come reagiranno i vaccinati a questi nuovi vaccini?

Non è ancora noto come una persona completamente vaccinata con un vaccino Covid-19 di prima generazione (le quattro dosi fatte sinora) potrebbe reagire al un nuovo vaccino, il cosiddetto "aggiornato" contro la nuova variante Omicron (già quasi sostituita da una nuova variante Centaurus). Scendiamo nei dettagli.

Dottoressa inietta vaccino ad un ragazzo
Foto Unsplash | CDC

Non è ancora noto come una persona completamente vaccinata con un vaccino Covid-19 di prima generazione (le quattro dosi fatte sinora) potrebbe reagire al un nuovo vaccino, il cosiddetto “aggiornato” contro la nuova variante Omicron (già quasi sostituita da una nuova variante Centaurus).

La risposta immunitaria sarà più robusta o non sarà ottimale? Scopriamolo.

I vaccini aggiornati: quali effetti potrebbero avere sui vaccinati?

Per ragioni ancora poco chiare, i vaccini a RNA innescano una risposta immunitaria sorprendentemente complessa. Ci sono indicazioni che questo tipo di vaccino induca la produzione di anticorpi in base alla rilevazione della proteina spike. Ciò potrebbe significare che i vaccini a RNA siano in grado di indurre una risposta sufficientemente forte a una vaccinazione successiva.

È anche ipotizzabile che la vaccinazione fatta sinora sia sufficiente per proteggere anche dalla variante, almeno parzialmente.

Solo fino a qualche mese fa si diceva che questo tipo di vaccini potesse comportare una copertura per anni. Insomma non ci sono ancora dati certi su quello che potrebbe accadere nell’organismo dei vaccinati.

Vaccini aggiornati: cosa hanno ideato i produttori farmaceutici?

Tutti i produttori di vaccini contro il coronavirus stanno prendendo molto sul serio le sfide delle nuove varianti e stanno lavorando per aggiornare i loro vaccini.

Moderna sta già lavorando a un vaccino mRNA modificato contro la variante B.1.351 e sta anche testando l’effetto di una terza dose di vaccino come richiamo.

Altri produttori di vaccini candidati stanno valutando l’utilizzo di più bersagli virali come antigeni, non solo della proteina spike. Tali vaccini renderebbero molto più difficile per il virus eludere la protezione immunitaria. Tuttavia anche questo concetto e sperimentale e non si sa se funzionerà o meno.

Ma possono i vaccini andare costantemente dietro ad un virus che muta in continuazione?