Finora non ci si era mai concentrati a fondo nell’analizzare il legame tra vaccinazione contro il Covid ed efficacia nei confronti del rischio clinico delle numerose varianti della malattia. Un ampio gruppo di ricercatori, la maggior parte proveniente da Seattle, ha condotto uno studio per verificare se il vaccino contro il Covid fosse efficace anche contro le varianti del virus, considerando il loro maggior rischio di ospedalizzazione. Vediamo quali sono i risultati.
Vaccino e varianti, lo studio
Il primo presupposto da cui partire è che questo studio è attualmente un preprint. Questo significa che è solamente una versione preliminare di quello che un giorno sarà pubblicato su qualche rivista scientifica, se dovesse passare il controllo peer review. Quella che deve ancora affrontare è una fase importantissima. Ma lo studio ha già ottenuto diversi riconoscimenti da parte di numerosi esperti, quindi ha già fatto un passo avanti. Scopriamo dunque cosa ha portato alla luce questa ricerca.
Gli studiosi hanno preso in analisi oltre 23mila pazienti affetti da Covid, di cui il 91% di età inferiore ai 60 anni, dividendo quelli vaccinati da quelli non vaccinati (questi ultimi rappresentavano il 94% dell’intero campione). In tutti i soggetti è stato sequenziato il genoma virale, e lo studio ha preso in considerazione ben 9 varianti (alfa, beta, gamma, delta, kappa, iota, epsilon, eta e lambda) per determinare il rischio di ospedalizzazione di ciascuna.
I risultati dello studio
Per quanto riguarda i non vaccinati, questi ultimi sono stati differenziati sulla base della variante da cui erano stati infettati. Ne è emerso che chi aveva contratto il virus originale aveva un minor rischio di ospedalizzazione rispetto a chi invece aveva contratto una sua variante. Ciò è apparso valido per tutte le modificazioni del Covid: significa che tutte presentano un maggior rischio clinico rispetto al virus originale.
La situazione cambia prendendo in considerazione i pazienti vaccinati. A prescindere dal virus contratto (che sia quello originale o una variante), presentano un rischio clinico uguale. Ovvero, nonostante le varianti diano vita ad effetti più gravi, la probabilità di ospedalizzazione per chi ha il vaccino è la stessa del Covid originale. Questo significa che la vaccinazione ha effetti protettivi anche contro le varianti. Lo studio evidenzia un motivo in più per vaccinare la maggior parte della popolazione, così da poter controllare il rischio di ospedalizzazione anche nel caso delle varianti.