Cosa sono le ustioni di secondo grado, quali sono le cause e come si curano? Le ustioni sono delle lesioni della pelle provocate dall’esposizione a particolari agenti pericolosi per l’integrità della cute. In base alla gravità della lesione e alla sua estensione, la ferita viene classificata in modo diverso. L’ustione di secondo grado, in particolare, è una forma abbastanza severa che può richiedere specifiche cure mediche e ha tempi di guarigione abbastanza lunghi. Scopriamo quali sono i suoi sintomi e le terapie.
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Ustioni di secondo grado, cosa sono
Le ustioni di secondo grado sono lesioni che coinvolgono sia lo strato superficiale della pelle, l’epidermide, che quello sottostante, il derma, particolarmente vascolarizzato e ricco di terminazioni nervose. Per questo motivo sono più gravi e dolorose rispetto alle ustioni di primo grado, oltre a presentare sintomi di maggior intensità. In base all’entità della lesione, si distinguono in:
- ustioni superficiali, che interessano solo la parte superiore del derma (lo strato papillare);
- ustioni profonde, che interessano anche la parte più interna del derma (lo strato reticolare).
A causa del coinvolgimento (e della distruzione) delle strutture epiteliali intradermiche, ovvero quelle che possiedono la capacità di rigenerare la pelle, le ustioni di secondo grado hanno spesso tempi di guarigione piuttosto lunghi. Nella maggior parte dei casi è inoltre necessario sottoporre il problema al medico, per curare la lesione.
Cause delle ustioni di secondo grado
Le ustioni sono generalmente causate dall’azione sulla pelle di agenti pericolosi. Nella maggior parte dei casi, sono provocate dal contatto con fonti di calore (fiamme, liquidi bollenti o elettrodomestici roventi sono solo alcuni esempi, che rappresentano tra l’altro una delle più comuni forme di incidente domestico). Anche il sole può dare origine ad un’ustione, la classica scottatura da mare, così come in generale le radiazioni.
Altre cause delle ustioni sono il contatto con l’elettricità (nel caso in cui si viene colpiti da un fulmine o si prenda la scossa da cavi della corrente) e l’esposizione a sostanze chimiche quali l’acido muriatico, l’ammoniaca o la soda caustica.
Sintomi delle ustioni di secondo grado
La sintomatologia delle ustioni di secondo grado è varia e complessa, perché dipende molto dalla gravità della lesione e dallo strato del derma che è stato raggiunto. In generale, queste ustioni si presentano con importante arrossamento (eritema), innalzamento della temperatura della pelle nella zona colpita, dolore intenso e forte bruciore. È inoltre possibile che si verifichi gonfiore.
Quando le ustioni di secondo grado sono superficiali, all’arrossamento della pelle si accompagna la formazione di vesciche o bolle contenenti liquido, proveniente dai capillari danneggiati. Dopo la loro rottura, la pelle sottostante è rosata e traslucida. Questo tipo di lesione è molto doloroso, e richiede un tempo di guarigione abbastanza lungo – dai 15 giorni a più di un mese. A seconda della profondità dell’ustione, è possibile che anche dopo la completa guarigione rimanga una zona iperpigmentata o una cicatrice.
Le ustioni di secondo grado catalogate come profonde, ovvero quelle che colpiscono lo strato reticolare del derma, presentano sintomi diversi. All’arrossamento fa seguito una lesione di colore giallastro, e spesso non si manifestano vesciche: la pelle è talmente danneggiata da non avere spessore sufficiente per la loro formazione. La ferita rimane asciutta (non vi è presenza di siero proveniente dai capillari) e non provoca dolore intenso, perché sono stati colpiti i recettori nervosi. Piuttosto, è possibile avvertire disagio e una sensazione di pressione.
Le complicazioni
Queste ustioni sono a volte soggette a complicazioni, soprattutto se non curate tempestivamente. La lesione che si forma in seguito al contatto con un agente ustionante può permettere l’ingresso di germi e batteri, così da sviluppare un’infezione. Se la zona colpita viene ripetutamente sottoposta ad elementi che possono comportare ustioni, anche dopo la sua guarigione, aumenta il rischio di sviluppare un tumore cutaneo, come il melanoma.
Nei casi più gravi, quando l’ustione colpisce un’area molto estesa, è possibile il manifestarsi di uno stato di sofferenza generale chiamato shock da ustione. Si tratta di una perdita di liquidi non ematici determinata da un’elevata permeabilità dei capillari, una condizione che dura solitamente 24/48 e può portare a sintomi quali perdita di coscienza, ipotermia e insufficienza renale.
Ustioni di secondo grado, come si curano
Ustioni di questo tipo richiedono sempre l’intervento di un medico, perché le complicazioni possono essere severe, se non trattate nella maniera corretta. In particolare, è bene allertare immediatamente i soccorsi se le lesioni sono profonde o colpiscono zone delicate come il viso e l’addome, se sono causate da sostanze chimiche o da elettricità, se ad essere coinvolti sono bambini o anziani. Nell’attesa del medico, è importante effettuare alcune manovre di primo soccorso, vediamo quali sono.
Il primo soccorso
Dopo aver messo al sicuro la persona ustionata, bisogna raffreddare la zona interessata: la pelle conserva infatti a lungo il calore assorbito, che continua a provocare danni. Per prima cosa togliete vestiti e qualsiasi cosa possa rendere più difficili le operazioni, facendo attenzione a non entrare in contatto con la lesione. Potete poi immergere l’area colpita in acqua fresca finché il dolore non si attenua, o se impossibilitati potete bagnare un asciugamano e avvolgerlo attorno alla parte ustionata.
Cosa non fare
Non utilizzate acqua troppo fredda e non applicate del ghiaccio sulla pelle lesionata, perché potreste peggiorare l’ustione. Inoltre, se nel togliere i vestiti alla persona colpita notate delle aree di tessuto aderenti all’ustione, non cercate di staccarle: sarà compito dei soccorritori, che potranno farlo evitando di provocare ulteriori lesioni. Non applicate infine alcuna sostanza alla ferita, perché potreste causare lo sviluppo di pericolose infezioni.
La terapia
Come abbiamo detto, le ustioni di secondo grado necessitano sempre di un trattamento medico. Sarà lo specialista a scegliere il percorso di cura più adatto. Generalmente si utilizzano farmaci antidolorifici (come i FANS) per ridurre il dolore, farmaci antipiretici per abbassare la febbre, nel caso in cui si presenti, e pomate specifiche per le ustioni, che permettano di accelerare la rigenerazione cutanea.
Se la lesione è particolarmente profonda, può rendersi necessario un intervento chirurgico per l’impianto di innesti cutanei, così da facilitare la sua guarigione e diminuire il rischio di infezione. La chirurgia può intervenire anche dopo la guarigione, per modificare l’aspetto della zona colpita in caso si formino cicatrici.