Una castagna matta in tasca contro raffreddore e influenza

Castagne matte

Castagne matte

Perché tenere in tasca una castagna matta contro raffreddore e influenza? Da sempre, esistono tradizioni, leggende e rimedi – come quelli cosiddetti “della nonna” – che si tramandano di generazione in generazione e che, ancora oggi, continuano a vivere: non è raro, infatti, che ci si affidi anche alla medicina naturale – si fa sempre più uso di farmaci, anche quando sarebbe del tutto evitabile – e alle proprietà curative di frutti o erbe che la natura ci offre. Del resto, sono famosi alcuni detti – come “una mela al giorno toglie il medico di torno” – o credenze, come quella che tenere una castagna d’India nella tasca del cappotto possa tenere lontani i malanni, durante l’inverno. Siete curiosi di scoprire di più in merito alla castagna “matta” da tenere in tasca contro raffreddore e influenza?

Cos’è

Cos’è la castagna “matta”? Quando si parla di castagna “matta” – detta anche “d’India” o “di cavallo” – ci si riferisce al frutto dell’ippocastano – il cui nome scientifico è Aesculus Hippocastanum – e non a quello del castagno. Generalmente, gli ippocastani vengono utilizzati come piante ornamentali – in special modo, si vedono nei viali alberati delle città – e le castagne che produce sono tossiche, dunque non si tratta di frutti commestibili. Le proprietà curative del frutto di questa pianta erano note già molti secoli fa in Asia: la pianta venne, poi, portata a Vienna, nel 1591, da Charles de l’Écluse e, a Parigi, da Louis Jean Baptist Bachelier, nel 1615. Oggi, in Italia, è possibile trovare l’ippocastano soprattutto nel Centro-Nord.

La leggenda

Le castagne dell’ippocastano, in passato, venivano triturate per essere date a mangiare ai cavalli per curare raffreddore e asma: quando ci si accorse che gli animali sembravano stare meglio, si iniziò a testare questi frutti anche sull’uomo. Fu così che nacque la leggenda che non ha, però, alcun fondamento scientifico: sempre più spesso, le persone portavano con sé qualche castagna da poter consumare nel caso in cui i sintomi dell’influenza – che, quest’anno, colpirà 7 milioni di italiani – si presentassero.

Le proprietà benefiche

Le proprietà benefiche di questo tipo di castagna sono merito dell’escina: si tratta di una sostanza antinfiammatoria, che pare riduca la permeabilità capillare e migliori il drenaggio linfatico, oltre ad aumentare la pressione venosa. È per questa ragione che gli estratti dell’ippocastano vengono utilizzati contro la cellulite, le emorroidi e le vene varicose. Nonostante le sue presunte proprietà curative, occorre prestare – in ogni caso – attenzione alla castagna “matta”, perché non sono mancati i casi di avvelenamento letale anche negli animali.