Un vaccino potrà rappresentare l’arma per sconfiggere tumori considerati tutt’oggi letali, come quello della mammella, del colon-retto, del polmone, dell’ovaio, del pancreas. Gli studiosi cercano da anni il farmaco giusto per poter annientare le cellule cancerogene, anche dall’interno, dal nostro stesso sistema immunitario. Meccanismo molto complesso, che però sembrerebbe non essere più così sconosciuto (almeno secondo i test sui topi).
Un gruppo di studiosi dell’Università della Georgia e dalla Mayo Clinic in Arizona, ha condotto una ricerca sugli animali, sui topi precisamente, scoprendo un farmaco in grado di ridurre le dimensioni del tumore, addirittura dell’80%. Il vaccino, costituito da tre componenti (adiuvante del sistema immunitario, che riesce ad attivarlo; una molecola in grado di aumentare le difese immunitarie favorendo la produzione di cellule che aiutano i linfociti T, ed un’altra componente che indirizza il farmaco verso una determinata sequenza peptidica e quindi un precisa zona della cellula cancerogena), è riuscito, negli esperimenti fatti sui topi a ridurre le masse tumorali. Infatti, la superficie delle cellule cancerogene è costituita da un’alterazione strutturale degli zuccheri legati alle proteine, questo le diversifica da quelle sane. Purtroppo il nostro sistema immunitario, nonostante queste differenze cellulari non riesce a riconoscerle come “estranee” in quanto essendo cellule prodotte dal nostro stesso organismo, e alterate mediante meccanismi non ancora del tutto chiari, non le attacca.
Grazie al farmaco scoperto durante la ricerca, pubblicata su Pnas, che aumenterebbe l’efficacia del vaccino, le difese dell’organismo avrebbero un valido aiuto nella loro lotta. In particolar modo i ricercatori hanno concentrato l’attività del vaccino soprattutto su alcuni tipi di neoplasie, considerate, come accennato sopra, particolarmente letali, e che presentano sulla superficie delle loro cellule le proteine chiamate MUC1. Occorre valutare se tutte queste belle novità sono valide anche per l’uomo, ecco perché gli studi ed i lavori dovranno continuare.