L’inizio di un processo neoplastico, che porterà al formarsi di un tumore, secondo recenti statistiche dipenderebbe, nella maggior parte dei casi, dall’alterazione di una singola cellula. Almeno un tumore su 40, sarebbe causato da dall’”esplosione” di una cellula, invece, che da uno sviluppo lento che procede di anno in anno. Queste neoplasie “superveloci” sono pericolose e non danno il tempo ai medici di poterle diagnosticare e quindi trattare farmacologicamente.
Uno studio condotto dai ricercatori del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge, in Gran Bretagna, ha confermato questo, altro, possibile modo di insorgere della malattia. Gli studiosi, che hanno condotto questo studio, hanno analizzato il Dna (codice genetico) di 750 tumori, diversi l’uno dall’altro. Secondo i risultati di tale studio, in alcuni tipi di tumore, il danno a carico della cellula sarebbe avvenuto in una sola notte, quindi talmente veloce da non poterlo arrestare dall’esterno.
Uno degli autori dello studio, il dottor Peter Campbell, sottolinea che in almeno in un caso su 40, all’interno di una cellula avviene una vera e propria esplosione del cromosoma, in essa contenuto, frammentandosi in vari pezzi. Il tentativo, fallito, della cellula di poter sanare tale danno provoca il veloce sviluppo della massa tumorale. Questo processo, è tanto veloce quanto grave e pericoloso. Un tipo di tumore che inizia così è quello alle ossa (avviene in un caso su quattro).