Si stima che in Italia ben l’1% di tutti i casi di neoplasie riguardino i bambini: i tumori infantili sono una realtà con cui dobbiamo fare i conti, e la ricerca è fondamentale per garantire non solo il maggior tasso di sopravvivenza possibile, ma anche una miglior qualità della vita per tutti i piccoli pazienti che guariscono. Ma quali sono le forme più comuni di cancro nella popolazione pediatrica? E perché, fortunatamente, le speranze di guarigione sono sempre più alte?
Tumori infantili, il punto della situazione
In occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, che ricorre il 15 febbraio, la Fondazione AIRC ha pubblicato alcune interessanti statistiche sui tumori in età pediatrica e adolescenziale. Secondo recenti studi, annualmente sono circa 1.400 i bambini di età inferiore ai 14 anni a ricevere una diagnosi di cancro. Mentre nella fascia di età compresa tra i 15 e i 19 anni, si stimano circa 900 pazienti l’anno. Dati, questi, che non possono che generare preoccupazione.
Tra le forme tumorali più comuni nei bambini ci sono le leucemie, ovvero le neoplasie dei globuli bianchi. Rappresentano circa un terzo dei tumori infantili, soprattutto con riguardo alla leucemia linfoide (quella in assoluto più frequente) e alla leucemia mieloide acuta. Anche i tumori ossei e i sarcomi dei tessuti molli – in particolare quelli che colpiscono il tessuto muscolare – sono piuttosto comuni. Costituiscono ciascuno circa i 5-6% di ogni neoplasia pediatrica. Infine, sono molto frequenti anche i tumori del sistema nervoso (in primis il neuroblastoma) e i linfomi, questi ultimi soprattutto tra gli adolescenti.
La buona notizia è che si guarisce sempre più spesso, e che la qualità della vita per i piccoli pazienti migliora anche durante le cure. Questo perché la ricerca non si ferma mai: gli scienziati continuano a lavorare per scoprire sempre nuove cure, che possano non solo aumentare il tasso di sopravvivenza dei bambini colpiti da tumori infantili, ma anche alleviare le loro sofferenze durante il lungo percorso terapeutico.
In generale, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’82% per i bambini al di sotto dei 14 anni e dell’86% per gli adolescenti. Un distinguo va fatto tra tumori solidi e leucemie: se per i primi circa il 70% dei pazienti è vivo a 5 anni, nei casi di cancro del sangue il tasso si alza a più dell’80%.