Tumore, sono questi 3 esami di prevenzione che ti salvano la vita: lo individuano prima ancora della manifestazione

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La prevenzione è lo strumento migliore per vincere il tumore (tantasalute.it)

La prevenzione è lo strumento migliore per combattere il tumore ed è importante ricordarsene. Alcuni esami specifici possono rivelarsi davvero provvidenziali. 

La medicina negli ultimi anni ha fatto passi da gigante ed è riuscita a rendere guaribili malattie che prima non lo erano. Nonostante questo, la parola “tumore” continua a fare paura nel momento in cui si riceve la diagnosi, indipendentemente dalla parte del corpo che ne viene colpita.

Quando si riceve la diagnosi è inevitabile subire uno sconvolgimento emotivo, che non può che essere registrato anche dalle persone che sono apparentemente coraggiose. A volte può quindi essere necessario un supporto psicologico, che può aiutare ad affrontare meglio il percorso di cure che si deve affrontare e a non farsi prendere dallo sconforto.

Entrare in sintonia può quindi essere importante, in modo tale che il malato possa soddisfare ogni dubbio e chiedere senza alcun timore al dottore che lo segue cosa debba aspettarsi. A volte, poi, è l’oncologo stesso a suggerire di ascoltare un altro parere.

Come prevenire un tumore: i 3 esami che non devono mai mancare

Ancora adesso in tanti considerano il tumore come una sentenza senza appello, ma fortunatamente non è più così. Sono tante le persone che riescono a guarire e a tornare a una vita normale, pur continuando a sottoporsi a controlli periodici.

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Quali sono gli esami da fare per prevenire un tumore (tantasalute.it)

Se si vogliono aumentare le possibilità di farcela, lo strumento migliore in questo ambito è rappresentato dalla prevenzione, cosa che tutti dovrebbero tenere presente. Sottoporsi agli screening consigliati dalla Regione di residenza resta quindi lo strumento migliore per difendersi. Al momento questi sono previsti il PAP test o l’HPV test per il tumore del collo dell’utero nelle donne. A questi si aggiungono la ricerca del sangue occulto nelle feci per la diagnosi del tumore del colon-retto in tutta la popolazione oltre i 50 anni e lo screening per il tumore alla mammella, anche se in quest’ultimo caso non tutti agiscono allo stesso modo.

Per quanto riguarda il cancro al seno, che resta ancora oggi quello diffuso tra le donne, le Regioni possono agire con discrezionalità. In genere, è comunque prevista una mammografia ogni due anni tra i 50 e i 69 anni, anche se in alcune zone viene estesa fino ai 74 anni, mentre altre la anticipano con mammografie annuali fra i 45 e i 49 anni.

Chi ha poi avuto dei malati in famiglia può andare incontro a una maggiore probabilità di andare incontro alla malattia. In questi casi sarebbe bene possa sottoporsi già in giovane età a un’ecografia mammaria (intorno ai 30 anni). Dai 40 anni si può poi passare alla mammografia.

Spesso è il medico a indicare come procedere, come accade ad esempio a chi ha mammelle dense. Questa situazione può rendere difficile avere un quadro preciso della situazione con la sola mammografia, si consiglia quindi di affiancare entrambi gli esami.