Tumore ovarico: con questi sintomi consultare il medico

A suffragare questa tesi uno studio scientifico recente condotto su oltre 200 donne già affette dalla patologia e su 1060 pazienti in cui si sospettava la possibilità che il tumore potesse manifestarsi, sulla base degli studi effettuati si sarebbe addivenuti al punto in cui è possibile stilare una serie di sintomi generali che, genericamente

carcinoma ovarico
Ovvio che è quanto mai riduttivo parlare di segnali premonitori di una patologia tanto grave quanto è quella rappresentata dal carcinoma ovarico al punto da poterlo addirittura diagnosticare in fase iniziale, certo è che secondo il pensiero degli “ addetti ai lavori” la grave neoplasia, diagnosticata allo stadio I e II, ovvero in fase iniziale consente alla paziente una sopravvivenza in misura elevata, che può andare dall’80 al 90%.
Ben altra situazione è quella che si profila in quelle pazienti a cui la diagnosi viene confermata in fase avanzata della malattia, visto che in questi casi la sopravvivenza si abbassa a non più del 25%, eppure, stante i limiti della prevenzione, soprattutto per via di una cultura sociale che riguarda in questo caso le donne, da una parte ed i limiti della medicina dall’altra, su 100 tumori ovarici “maligni,” solo 30 si riescono a scoprire precocemente.
 
C’è da dire che per il tumore ovarico non esiste uno screening tanto efficace al punto da poter sempre diagnosticare per tempo la neoplasia, resta centrale a questo punto la figura del medico di base che facendo riferimento alla sua esperienza clinica ed al corollario di sintomi lamentati dalla paziente, quasi sempre è in grado di inidirizzarla dallo specialista al fine di una conferma diagnostica e relativa cura.
 
A suffragare questa tesi uno studio scientifico recente condotto su oltre 200 donne già affette dalla patologia e su 1060 pazienti in cui si sospettava la possibilità che il tumore potesse manifestarsi, sulla base degli studi effettuati si sarebbe addivenuti al punto in cui è possibile stilare una serie di sintomi generali che, genericamente, non per forza devono allarmare la persona, ma che comunque partecipano ad allertare l’attenzione del medico di base potendo essere messi in relazione con la neoplasia stessa.
 
I sette sintomi che possono far pensare ad un tumore ovarico
 
Gli esperti avrebbero isolato sette importanti sintomi che conviene sempre comunicare al proprio medico al fine di indirizzare lo stesso verso un approfondimento diagnostico dell’eventuale malattia, con un’avvertenza, sempre secondo gli esperti la percentuale che in presenza di tali segnali si possa incorrere in un carcinoma ovarico è appena dell’1%, ciò non toglie che anche in una percentuale tanto bassa è opportuno indagare di più, al fine di escludere o meno la presenza del tumore.
 
Si inizia con la distensione addominale, si prosegue col sanguinamento postmenopausale associata o meno all’ aumento della frequenza minzionale, si considera importante, soprattutto se associata agli altri sintomi, anche la perdita di appetito, il dolore addominale, il sanguinamento rettale ed il gonfiore addominale; di tutti la distensione addominale è ritenuta molto importante per via del valore predittivo positivo del 2,5%, tale fatto si legge come un maggior rischio e, dunque, richiede un’immediata indagine di approfondimento. Ma per ora la distensione addominale non è inclusa nella linee guida per un indagine urgente, se così fosse alcune donne potrebbero avere la diagnosi accelerata di molti mesi.