Novità interessanti dalla ricerca per quanto riguarda un cancro molto diffuso, spesso subdolo, difficile da trattare efficacemente e tempestivamente, il tumore al colon. Dopo anni di ricerche, approfondimenti e sperimentazioni un team di studiosi danesi ha sviluppato una tesi scientifica di alcuni anni fa ed è arrivato a una scoperta interessante: una sorta di interruttore genetico, in grado di consentire o di impedire lo sviluppo del cancro al colon. Uno dei meccanismi “diabolici” all’origine della comparsa e dello sviluppo di questa forma tumorale che colpisce il colon, l’ultimo tratto dell’intestino e del canale digestivo, ha come protagonista un gene. Infatti, sarebbe proprio la disattivazione di un particolare tassello del Dna, da parte delle cellule tumorali, che consente lo sviluppo e la diffusione di questa neoplasia.
Il gene, denominato con la sigla CDX2, è stato scoperto alcuni anni fa da un ricercatore danese, Jesper Troelsen e da un gruppo di colleghi dell’università di Copenhagen, ma solo ora, dopo le ulteriori sperimentazioni in materia, ne è stato identificato con precisione il ruolo all’interno del meccanismo di progressione del tumore al colon.
Nello studio, pubblicato sulle pagine del Journal of Biological Chemistry, si evidenzia che il gene svolge una funzione chiave all’interno del processo di diffusione metastatica: infatti, è proprio il CDX2 a controllare il funzionamento di una buona fetta di corredo genetico, circa 600 geni responsabili dell’attività delle cellule del tessuto intestinale.
“Abbiamo osservato che prima che il tumore del colon si diffonda ad altri tessuti il gene CDX2 viene disattivato. Trovare un modo per riattivarlo significherebbe permettere l’arresto della progressione della neoplasia” ha sottolineato Troelsen.
Tumore al colon: scoperto "interruttore" genetico anti cancro
I ricercatori danesi hanno scoperto il ruolo svolto da un gene nello sviluppo del cancro al colon, un vero e proprio interruttore, in grado di consentire la diffusione della neoplasia al colon
