Tricotillomania: quando l'angoscia spinge a strapparsi i capelli

Addirittura c’è persino chi ingerisce ciò che ha precedentemente strappato, appunto peli e capelli, in questo caso siamo in presenza di un disturbo definito tricofagia

Articolo aggiornato il 2 Febbraio 2010

tricotillomania
Si chiama tricotillomania, un nome che sembra uno scioglilingua e dunque difficile da ricordare ma che indica quella condizione patologica che porta chi ne soffre a strapparsi peli e capelli di fronte ad un disagio ed ad un’angoscia, un bisogno quasi impellente ed insopprimibile che si manifesta anche di fronte alla necessità di concentrarsi su qualcosa di particolarmente impegnativo a livello mentale.
Addirittura c’è persino chi ingerisce ciò che ha precedentemente strappato, appunto peli e capelli, in questo caso siamo in presenza di un disturbo definito tricofagia. Sia che si ingeriscano o meno peli e capelli, quando il disturbo si accentua, il risultato è che chi ne soffre finisce per crearsi aree traumatiche per lo più in testa interessate da vera e propria alopecia. A soffrire di tricotillomania sono anche i bambini di età compresa fra 2 e 6 anni, ma questi, come coloro che incorrono nel problema più tardi negli anni, possono presentare il disturbo anche durante l’età adolescenziale e adulta.
 
Non è certo un problema da poco quello dato dalla necessità di strapparsi peli e capelli, lo dimostra il fatto che oltre al dolore fisico provato da questi pazienti, gli stessi convivono con un disagio nel rapportarsi con gli altri proprio perché sono gli effetti della perdita di capelli di fatto strappati con forza e spesso sede di vere e proprie ferite a creare disagio di relazionarsi col prossimo; diviene dunque importante il ruolo dello psicoterapeuta per affrontare al meglio il problema.
 
Importante infine è anche il ruolo del medico in quanto alla base di certi comportamenti possono celarsi stati latenti di ansia mista a depressione, due stati patologici che potrebbero trarre anche dalla terapia farmacologica una soluzione e che invece se lasciate a se stesse trovano sfogo e sbocco proprio nella tricotillomania.

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