A partire dal 1° maggio, in Trentino le case di riposo riapriranno ai visitatori. Dopo oltre un anno, sarà possibile per gli ospiti riabbracciare i propri parenti senza più ostacoli né limitazioni, senza pannelli di plexiglass attraverso i quali parlarsi.
Questo è stato reso possibile dal fatto che il 92% dei residenti nelle RSA è stato vaccinato, portando la Provincia autonoma di Trento a pubblicare le nuove linee guida per le strutture, permettendo quindi il contatto fisico, in forma di abbraccio o vicinanza fisica. I visitatori dovranno presentare un certificato che dimostri di essere vaccinati o il risultato di un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore e potranno avvicinarsi a più di un familiare all’esterno e uno alla volta in ambiente al chiuso, compresi gli anziani allettati.
Il Trentino è la prima regione, o meglio provincia autonoma, a riaprire le case di riposo, laddove molti anziani non possono avere vicino i loro figli e nipoti da più di un anno. A ottenere questo risultato è stata la UPIPA, ovvero l’Unione Provinciale Istituzioni per l’Assistenza, l’ente trentino che si occupa delle strutture pubbliche della zona, che si è ispirata al modello francese: Oltralpe le RSA hanno concesso nuovamente le visite già dal 13 marzo scorso.
In Trentino riaprono le case di riposo: e ne resto d’Italia?
Nel resto d’Italia l’argomento non è ancora stato affrontato. Valgono ancora, infatti, le regole dettate dal Ministero della Salute nei mesi scorsi e nel dibattito politico come nei decreti non si è parlato di una riapertura ufficiale delle RSA, lasciando sostanzialmente ai dirigenti locali la decisione, i quali però sembrerebbero ancora intenzionati a non permettere il contatto.
I familiari però spingono perché ciò avvenga: nell’ultimo anno sono state moltissime le persone anziane che sono decedute da sole, senza poter contare sulla vicinanza fisica ma soprattutto affettiva dei familiari. Figli, nipoti, fratelli e amici chiedono di poter riavvicinarsi agli ospiti delle case di riposo sul modello del Trentino per poter recuperare il tanto tempo perso a causa del Covid.