Tre medici di famiglia su quattro sarebbero pronti a somministrare il vaccino anti Covid ai loro pazienti. Il dato emerge dal 37mo Congresso Nazionale SIMG, dove il 73% dei medici, interpellato nel corso di un sondaggio online, ha risposto che con adeguate informazioni e condizioni sarebbe disponibile a eseguire le vaccinazioni per il Covid-19 disponibili nei prossimi mesi.
“Vaccino efficace al 90%”
I risultati del sondaggio arrivano in concomitanza con l’annuncio della casa farmaceutica Astrazeneca, secondo la quale il nuovo farmaco contro il Covid-19 è ben tollerato e non ha determinato gravi problemi nelle persone soggette alla sperimentazione, con una efficacia testata al 90% e una forte risposta immunitaria anche negli anziani.
“Ce l’abbiamo fatta, il vaccino di Oxford/AZ ha dato protezione fino al 90%, ad una frazione del costo degli altri! Dopo un anno di sacrifici lontano da casa, sono frastornato, ancora non so come mi sento. Tanta ammirazione per colleghi e senior scientists“, scrive su Twitter Giacomo Gorini, immunologo del team dello Jenner Institute dell’Università di Oxford, commentando i risultati del candidato vaccino anti-Covid sviluppato dall’università inglese in collaborazione con AstraZeneca e Irbm Pomezia.
Il 99% dei medici in prima linea
In merito all’ampia disponibilità dei medici nella somministrazione del vaccino, il presidente di SIMG, Claudio Cricelli, ha detto che si tratta di un dato significativo. Infatti, “la stragrande maggioranza ha risposto che percepisce la vaccinazione anti-covid come un compito della propria professione di Medico di Medicina Generale all’interno del SSN e nel sistema territoriale di Sanità“, ha commentato Cricelli, aggiungendo che è importante riflettere su questo dato “specie alla luce delle polemiche della Medicina Generale delle ultime settimane“.
Secondo quanto emerso dal sondaggio, il 99% dei Medici interrogati dalla SIMG intende dare il proprio contributo in prima linea. Soltanto l’1% ha risposto che non è suo compito. Di quei pochi che rappresentano questo 1%, “è importante comprendere le ragioni, non per fare polemica, ma per costruire percorsi di crescita per tutta la professione” spiega il presidente della SIMG.
Una sfida senza precedenti
“Non è mai successa nella storia dell’umanità una vaccinazione di massa – ha spiegato Claudio Cricelli –, che teoricamente dovrebbe coinvolgere tutti gli esseri umani. Di fronte a questa sfida si pongono quesiti, interrogativi, domande e riflessioni totalmente inedite“. Motivo per cui, secondo Cricelli, è importante dare ascolto alle spiegazioni articolate dei colleghi, aprendo una riflessione ampia sul tema.
L’importanza dei medici di base
In apertura al congresso, è stato posto in luce il ruolo strategico dei Medici di Medicina Generale non solo nella lotta al Covid-19, ma più in generale nel tutelare la Salute collettiva. “Grazie a strumenti come il GPG possiamo registrare in tempo reale tutti gli accadimenti e gli eventi clinici che accadono alla popolazione di questo Paese“, ha spiegato il presidente, precisando che tutta la classe dirigente deve comprendere che “non esiste cosa più potente della capacità di registrare in tempo reale ciò che avviene alla popolazione del Paese“. Non solo, per Cricelli è arrivato, infatti, il momento di riconoscere il ruolo fondamentale svolto dai medici di base: “Siamo la spina dorsale, spesso misconosciuta, del vero sistema di Sanità pubblica territoriale“.