Articolo aggiornato il 24 Novembre 2010
I traumi cranici aumentano in ogni sport, riaprendo le discussioni su una questione che si dimostra molto attuale e che non può essere affatto trascurata in termini di tutela della salute individuale. Sul problema in particolare sono intervenuti gli esperti dell’American Academy of Neurology, i quali hanno specificato quali sono le azioni che dovrebbero essere messe in atto in caso di emergenza.
Gli esperti raccomandano sempre la presenza di operatori qualificati e la diffusione di un’adeguata informazione tra gli sportivi e gli allenatori sui rischi connessi al verificarsi di una commozione cerebrale durante la pratica di un’attività sportiva. Da non dimenticare nemmeno l’informazione che dovrebbe essere indirizzata ai genitori dei ragazzi che si dedicano allo sport. Se qualche tempo si era riscontrato che in tema di infortuni nello sport il trauma cranico era in aumento tra i calciatori, nuovi dati indicano che il rischio riguarda ogni sport, anche i più insospettabili.
Football e hockey sembrerebbero essere i più pericolosi, ma i traumi cranici si verificano anche andando in bicicletta o dedicandosi al golf. Anche il basket non è da meno, infatti le ultime stime indicano che negli Stati Uniti i traumi cranici legati a questo sport sono aumentati del 70% nel corso degli ultimi undici anni. Secondo gli esperti il tutto è da imputare alle modalità di gioco, diventate sempre più aggressive e competitive.
Attenzione soprattutto ai bambini, per i quali dobbiamo scegliere lo sport più adatto e puntare soprattutto sulla prevenzione. Lo sport fa bene alla salute, ma deve essere praticato all’insegna della sicurezza.