Trapianto di cornea: con Covid mancano le donazioni

occhio mascherina
Pexels | Griffin Wooldridge

Attualmente in Italia sono circa 9 mila i pazienti in lista d’attesa per un trapianto di cornea, secondo quanto riportato durante il congresso dell’Associazione Italiana Medici Oculisti (Aimo).

La pandemia di Covid-19 però sta causando molti problemi in questo settore, come in molti altri ambiti medici, perché i tempi di attesa per un trapianto si allungano sempre di più.

Cos’è il trapianto di cornea e perché si rende necessario

Il trapianto di cornea si rende necessario quando la superficie oculare di fronte all’iride, che in condizione sane si presenta trasparente e liscia, si danneggia, diventando opaca. Questo può avvenire a causa di infezioni, ulcerazioni causate dal contatto con sostanze caustiche, ferite o malattie che ne intaccano la struttura.

Il trapianto di cornea è sicuro, ma mancano i donatori

Le donazioni di cornea, che i medici di Aimo confermano essere assolutamente sicure dal punto di vista del contagio Covid, quest’anno sono calate del 40%: “Al momento abbiamo una grande difficoltà nel reperire cornee dalle banche degli occhi”, ha spiegato Luigi Mosca, responsabile dell’Unità di Cornea e Chirurgia Rifrattiva del Policlinico Gemelli di Roma e referente scientifico di Aimo. “Subito dopo il lockdown c’è stato un calo importante dei trapianti, in parte perché le donazioni sono diminuite per limitare al massimo i contatti, in parte perché sono state bloccate dal rischio di diffusione dell’infezione da Covid-19”.

Garantite solo le operazioni d’urgenza

I dati del Centro Nazionale Trapianti, per il 2019, avevano rilevato oltre 18 mila donazioni tessuto corneo, di cui 7 mila si sono rese utili al trapianto di cornea. Per il 2020, però, la situazione è stata molto diversa, tanto che il primavera sono stati garantiti solo i trapianti d’urgenza. “Il prelievo di tessuti oculari non costituisce di per sé un fattore di rischio di esposizione al Covid-19 per i sanitari coinvolti, se sono rispettate le indicazioni all’uso dei dispositivi di protezione, e il rischio di trasmissione ai riceventi appare del tutto trascurabile: la sequenza del virus è stata isolata dal liquido lacrimale, ma il tessuto corneale è privo dei recettori per Sars-Cov-2”, ha chiarito il Ministero, ma i donatori sono stati comunque pochi.

Stanno finendo le scorte di cornee

Se però in primavera i centri trapianto hanno potuto fare affidamento sulle “scorte” per garantire almeno le urgenze, adesso la situazione sembra destinata a peggiorare: “Subito dopo il blocco primaverile abbiamo ripreso, ma ora forse è il momento peggiore: la riduzione dei trapianti a cui stiamo assistendo è legata al fatto che l’accumulo dei tessuti avvenuto in è stato esaurito e si sono contemporaneamente ridotte le donazioni», ha spiegato Mosca.

La seconda ondata di Covid-19, inolte, rischia di far calare ulteriormente le donazioni, provocando gravi ritardi ai pazienti con necessità. Per questo gli oculisti lasciano un appello perché si torni a donare.