Articolo aggiornato il 27 Marzo 2020
La tosse è uno dei disturbi più frequenti nell’ambulatorio del pediatra, nel periodo autunno-inverno non passa giorno che non si presenti a visita un bambino con tosse. Ciò comporta costi molto elevati, sia diretti per acquisto di farmaci e visite mediche, sia indiretti legati a perdita di ore di scuola del bambino e di lavoro dei genitori.
Non esiste un solo tipo di tosse ma tanti tipi, diversi per durata e per caratteristiche.
Abbiamo chiesto al dr. Giuseppe Pingitore, specialista in pediatria, di darci dei validi consigli per gestire al meglio questa fastidiosa condizione.
Tosse acuta, ricorrente e cronica: come riconoscerle?
La tosse acuta è quella più comune, si accompagna sempre a episodi di raffreddamento, quali il raffreddore comune, e a tutte le infezioni delle alte e basse vie respiratorie; dura qualche giorno e si risolve generalmente nell’arco di una decina di giorni.
La tosse ricorrente è una tosse che dura alcuni giorni e poi ricompare dopo un intervallo libero da sintomi: si tratta, in genere, di bambini che si ammalano spesso (cosiddetti “bambini catarrali”) e la tosse è per lo più grassa; a volte, la tosse ricorrente è secca e, se non è accompagnata da altri disturbi, potrebbe dipendere da una particolare sensibilità dei recettori della tosse presenti nelle vie aeree, nei confronti di stimoli esterni, quali fattori irritanti (fumo, odori forti) ma anche cambiamenti di temperatura.
Si parla di tosse cronica quando il disturbo dura per molte settimane o mesi; in questi casi è necessario fare delle indagini per cercare di capire qual è la causa.
Tosse secca o grassa nei bambini: come riconoscerla
La tosse è un meccanismo difensivo per le vie aeree e serve a ripulirle da agenti esterni, agenti infettivi, corpi estranei e catarro. Per tale motivo la tosse è stata anche definita “il cane da guardia dei polmoni”. Si capisce dunque che, normalmente, la tosse non va sedata, almeno nella maggior parte dei casi.
Se la tosse è “grassa”, cioè produttiva, il che significa che il colpo di tosse si accompagna al suono dato dallo spostamento di secrezioni all’interno delle vie aeree (catarro), non va assolutamente sedata con farmaci che blocchino il meccanismo della tosse. Infatti, sedando la tosse, si va incontro al ristagno delle secrezioni all’interno dei bronchi col rischio di una ulteriore infezione batterica e complicanze infettive polmonari.
In questi casi, la terapia corretta è quella di facilitare la fluidificazione del muco, prima di tutto con la somministrazione di abbondanti liquidi (acqua, tisane, latte), per renderlo più mobile e staccabile attraverso i colpi di tosse; in pratica, se la tosse è catarrale o grassa il bimbo deve tossire per ripulire le vie aeree.
In altri casi, la tosse è secca, asciutta, non produttiva; spesso compare di notte e non lascia riposare il bambino, oltre a provocare ansia nei genitori. In tali casi, dopo aver fatto visitare il bambino al pediatra per escludere patologie associate (ad esempio l’asma bronchiale), è giustificato il ricorso ai farmaci sedativi della tosse, ma sempre e soltanto dietro prescrizione medica. Il pediatra indicherà il farmaco giusto, da assumere solo per tempi brevi e per favorire il sonno del bambino.
Quali sono i rimedi più efficaci?
In presenza di tosse la prima cosa da fare è cercare di capirne la causa e, se possibile, rimuoverla. Non bisogna dimenticare, infatti, che la tosse può essere dovuta anche alla inalazione di un corpo estraneo oppure a un accesso di asma, un laringospasmo, una bronchite. Pertanto, prima di ricorrere ai farmaci per la tosse, bisogna sentire il parere del pediatra di fiducia. Una volta che siano state escluse tutte le possibili cause “importanti” della tosse e il sintomo persiste in forma isolata, si può pensare a qualche rimedio utile.
Esistono in commercio moltissimi farmaci per la tosse, sotto forma soprattutto di sciroppi ma anche compresse e gocce, tuttavia i dati scientifici a favore del loro utilizzo sono pochi e controversi.
I farmaci mucolitici, utilizzati per la tosse del bambino, non risultano essere più efficaci dei rimedi naturali, in particolare il latte caldo col miele.
Una buona bevanda calda, a base di latte, ma va bene anche una tisana alla camomilla, finocchio o malva, con un cucchiaino di miele sciolto dentro, aiuta sia la tosse grassa che quella secca. Non dimenticare di bere tanta acqua.
Ricordando infine che spesso la tosse prende origine dalle alte vie respiratorie, naso in particolare, un grande aiuto può venire dall’uso dei lavaggi nasali, effettuabili con vari sistemi, allo scopo di rimuovere agenti infettivi, allergeni e anche il muco che, scolando posteriormente nella faringe, potrebbe essere uno stimolo sufficiente a causare la tosse.
A RISPONDERE ALLE DOMANDE:
Dr. Giuseppe Pingitore
Specialista in pediatria