Mal di testa: quanti tipi ne esistono? Cefalee primarie e secondarie oltre 150 tipi di mal di testa

Mal di testa: scopri i diversi tipi ed i sintomi associati. Come far passare il mal di testa?

Mal di testa tipi
I diversi tipi di mal di testa – tantasalute.it

Articolo aggiornato il 11 Ottobre 2023

I vari tipi di mal di testa sono un sintomo comune delle cefalee primarie e secondarie. L’International Headache Society ha individuato ben 150 e più tipi di mal di testa differenziandoli in base alla sintomatologia manifestata: al classico dolore cranico, infatti, si possono associare anche nausea, vomito, fotofobia e fonofobia, oltre all’aura, quella condizione per cui il paziente soffre di lampi visivi o vista offuscata. Per semplificazione, però, normalmente ci si rivolge alle tipologie di mal di testa distinguendole in cefalee di tipo primario o secondario; le prime sviluppano sintomi reversibili e non sono causate da altre patologie “sommerse”, cosa che invece accade nelle seconde. Anche l’emicrania stessa, spesso confusa con la cefalea, in realtà fa parte di quelle primarie. Vediamo più nel dettaglio.

Cefalee primarie

Le cefalee primarie comprendono un insieme di patologie la cui causa non è di immediata identificazione e, soprattutto, non sono la conseguenza di alcuna malattia sottostante. In questo senso, sono stati individuati alcuni fattori di rischio, come lo stile di vita sbagliato o stress e ansia, che sono probabilmente la causa scatenante l’episodio cefalico.
Il mal di testa, nelle cefalee primarie, è il sintomo più comune ed evidente dell’attacco cefalico, ma non è il solo; normalmente, infatti, si accompagna a un’ampia sintomatologia piuttosto complessa e varia, che può comprendere anche nausea, vomito, sensibilità agli odori, alla luce e ai suoni, formicolii agli arti, stanchezza e debolezza.
Le cefalee primarie comprendono:

  • Emicrania: con e senza aura, ovvero con o senza problemi di tipo visivo, come offuscamento della vista e visioni di lampi di luce davanti agli occhi
  • Cefalea muscolo-tensiva: come dice il nome stesso, il mal di testa viene provocato da una tensione alla muscolatura, spesso a livello del collo e della cervicale
  • Cefalea a grappolo: il mal di testa compare in modo intenso e ciclicamente
  • Nevralgia del trigemino: più rara, è causata dall’infiammazione del nervo trigemino

Vediamo nel dettaglio le loro caratteristiche.

L’emicrania è una delle forme più comuni di mal di testa e colpisce in prevalenza le donne. È caratterizzata, in genere, da un dolore unilaterale, pulsante, di marcata intensità, che si aggrava con l’attività fisica.
Chi soffre di questo tipo di mal di testa può mostrare sintomi come nausea, vomito, fastidio per luci o rumori. Negli episodi di emicrania con aura, invece, sono presenti anche disturbi visivi, con la manifestazione di lampi o flash scintillanti, e fisici, come la perdita di sensibilità degli arti.
Quando il mal di testa si presenta da almeno 3 mesi, per più di 15 giorni al mese, si definisce emicrania cronica, una patologia altamente invalidante, causata da una non adeguata cura della forma acuta.
Il dolore più raggiungere picchi d’intensità davvero severi e durare dalle 4 alle 72 ore. Inoltre, quando il dolore coinvolge le strutture vestibolari deputate al controllo dell’equilibrio, si parla si emicrania vestibolare, mentre quando il mal di testa deriva da problemi di vista o da vere e proprie patologie oculari, si parla di emicrania oftalmica, la quale, essendo caratterizzata da cause ben definite, fa tuttavia parte delle cefalee secondarie.

La cefalea tensiva è caratterizzata da un dolore bilaterale di tipo gravitivo-costrittivo, con la sensazione di un elastico che comprime la testa. Spesso viene confusa con l’emicrania, ma a differenza di quest’ultima la cefalea non è accompagnata da nausea e vomito.
Il dolore percepito, se si soffre di cefalea tensiva, non è molto intenso e migliora con l’attività fisica o con posture più corrette. Può essere occasionale, caratterizzata da episodi che durano alcune ore fino a qualche giorno, o addirittura essere di natura cronica, con attacchi quotidiani.
Generalmente la cefalea tensiva è causata da un’involontaria (e continua) contrazione dei muscoli di nuca, spalle e fronte che causa mal di testa cervicale e dietro la nuca, appunto: ciò è spesso causato dal mantenimento, per lunghi periodi di tempo, di posture scorrette, ad esempio a lavoro. Anche stress, ansia e squilibri ormonali, però, possono essere alla base della cefalea tensiva.

La cefalea a grappolo è caratterizzata da attacchi di mal di testa che si ripetono in maniera ciclica nel tempo, seguendo sempre uno stesso schema, ripresentandosi nello stesso periodo (da qui il nome di “grappoli”). Spesso il dolore colpisce un solo lato della testa, in maniera intensa e improvvisa, andando a coinvolgere anche un occhio: infatti, in una buona percentuale dei casi, tra i sintomi di questo tipo di cefalea vi è anche una copiosa lacrimazione e il gonfiore diffuso nella zona oculare.
La cefalea a grappolo, probabilmente, è causata da luci troppo forti, cambiamento del tempo atmosferico, stress e sforzi fisici eccessivi; gli attacchi durano dai 15 minuti fino a tre ore, e normalmente hanno natura episodica. Solo il 10% delle persone affette da questo tipo di emicrania ne soffre cronicamente.

La nevralgia del trigemino è la più rara tra le cefalee primarie: si manifesta con il mal di testa e un dolore al volto di tipo improvviso ed esordisce come fosse una scossa elettrica. Ha origine con tutta probabilità dall’infiammazione del nervo trigemino, deputato all’irrorazione del volto; viene classificata, però, tra le cefalee di tipo primario perché va in remissione spontaneamente e non necessita di particolari cure o terapie.

Cefalee secondarie

Diversamente da quelle primarie, le cefalee secondarie non si risolvono spontaneamente e la loro causa è individuabile in una patologia pre-esistente, di cui, in fondo, il mal di testa altro non è che uno dei sintomi. Tra queste troviamo il mal di testa causato da patologie alle vie respiratorie, come la sinusite, o da malattie ben più gravi, come i tumori o il glaucoma; ma più comunemente, tra le cefalee di tipo secondario troviamo quei dolori cefalici che si associano ad alcune condizioni particolari, come le fluttuazioni ormonali tipiche della gravidanza o del ciclo mestruale.

Il mal di testa da ciclo è uno dei tipi di mal di testa più comuni nelle donne in età fertile: fa la sua comparsa in concomitanza con il ciclo mestruale e i cambiamenti ormonali tipici di questo periodo. Si presenta, normalmente, appena prima o appena dopo il flusso mestruale e riguarda ben il 60% della popolazione femminile.
Il mal di testa da ciclo fa parte di una sintomatologia più ampia che si manifesta prima del menarca, ovvero la sindrome premestruale, che può comprendere anche sbalzi d’umore, fame, voglie di cibo e crampi addominali.

In gravidanza il mal di testa è uno dei disturbi più comuni e frequenti, che tende a manifestarsi soprattutto nelle prime settimane della gestazione.
Anche in questo caso, il dolore cranico ha come causa principale le fluttuazioni degli ormoni, particolarmente altalenanti e improvvise nel momento in cui una donna rimane incinta; ma il mal di testa in gravidanza può colpire anche nel secondo e nel terzo trimestre, e le sue cause scatenanti sono diverse, normalmente imputabili alla stanchezza e all’affaticamento generale.

La sensazione di costrizione e di cerchio alla testa può essere dovuta al mal di testa da stress che, come dice il nome stesso, vede nella sua causa scatenante un fattore esterno di agitazione e ansia. Un lutto, una scadenza lavorativa, ma anche situazioni positive come la nascita di un figlio o un evento festoso, possono essere alla base di stress e, a loro volta, di mal di testa. Chi soffre di questa tipologia di cefalea, è solitamente una persona molto emotiva che tende a registrare e far proprie condizioni esterne di stress e a manifestarle con sintomi fisici. Da ricordare, poi, che è proprio durante i periodi più stressanti che nel corpo vengono rilasciate delle sostanze che hanno importanti effetti sul nostro corpo: stiamo parlando del cortisolo e dell’aldosterone, due ormoni che hanno come conseguenza -tra le altre- una vasocostrizione dei vasi sanguini e l’aumento della frequenza cardiaca, oltre all’alterazione del metabolismo e del rilascio e dell’efficacia dell’insulina.
Nel caso di questo tipo di cefalea secondaria, il mal di testa si accompagna infatti ad altri sintomi psicosomatici, come il mal di stomaco, l’agitazione o la stanchezza generale.
Per stare meglio dopo un episodio di mal di testa da stress sarebbe bene eliminare i fattori scatenanti l’ansia oppure sottoporsi a terapie blande per il rilassamento, come la meditazione, lo yoga e il biofeedback, un sistema che permette di monitorare i parametri vitali e comprendere se siamo stressati e, se sì, in concomitanza di quale evento specifico.

Anche una patologia delle vie aeree superiori può essere causa di dolore cranico, in questo frangente si può parlare di mal di testa da sinusite, un’infezione dei seni paranasali molto comune.
Oltre al mal di testa si manifesterà anche un forte raffreddore e un gonfiore generalizzato della zona oculare e del viso.
Spesso il mal di testa da sinusite viene confuso con una cefalea primaria, soprattutto con l’emicrania o con la cefalea tensiva, per la localizzazione del dolore nella zona facciale; inoltre, esiste anche una forma di sinusite senza raffreddore, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico per una giusta diagnosi.

Tra le cefalee secondarie è da annoverare anche il mal di testa causato da un tumore al cervello: si tratta di una patologia particolarmente aggressiva che può colpire indistintamente uomini e donne, causata da una mutazione genetica. Sebbene, come tutti i tumori, faccia molta paura, non c’è da allarmarsi o considerarlo come una delle prime ipotesi in caso di mal di testa continuo e persistente: infatti, oltre che dal dolore cefalico, questo cancro manifesta un’ampia sintomatologia.
E’ altrettanto vero che il mal di testa è uno dei primi sintomi di tumore cerebrale, ma è necessario specificare che c’è da allarmarsi quando si tratta di un dolore mai provato prima, invalidante sotto più punti di vista e accompagnato da altre manifestazioni della patologia come convulsioni o paralisi.
Si ricorda, comunque, che questi disturbi possono essere causati anche da altre malattie o condizioni: ecco perché è sempre bene contattare il medico (o il Pronto Soccorso) in caso di dubbi o dolori forti. Solo un dottore competente, infatti, potrà sottoporre il paziente agli esami diagnostici più corretti per l’individuazione della causa del mal di testa.

Il bruxismo può essere causa di mal di testa: questo disturbo si caratterizza per una contrazione involontaria della mascella e un continuo digrignare dei denti, sia di giorno che di notte. Spesso il mal di testa associato a questa patologia viene confuso con una cefalea muscolo-tensiva, sebbene esistano diverse differenze, in quando è causata principalmente dal movimento involontario della bocca e delle arcate dentarie.
Per risolvere questa cefalea secondaria, normalmente il medico dentista propone l’utilizzo di un apparecchio detto bite dentale, da indossare specialmente durante le ore notturne, il quale consente di ridurre di sforzi della mascella durante il digrignamento.

Altri tipi di mal di testa

Oltre alle cefalee primarie e secondarie, esistono altre tipologie di mal di testa che possono colpire un adulto o un bambino, che si legano ad alcune abitudini o stili di vita errati. Scopriamo insieme di più su questi tipi di mal di testa e come trovare i giusti rimedi per stare meglio.

Anche i cambiamenti climatici possono causare dolore cranico: il mal di testa da caldo, infatti, è molto frequente nel periodo primaverile ed estivo, quando il tasso di umidità sale vertiginosamente.
Le cause del mal di testa da caldo sono da imputare al classico colpo di sole, oppure, più genericamente, alla vasodilatazione causata dal caldo sui nostri vasi sanguigni e al nostro sistema di termoregolazione.
Insieme al mal di testa, di tipo trafittivo, i sintomi comprendono anche brividi, nausea e vomito.

Così come avviene per gli adulti, anche i più piccoli possono soffrire di cefalea. Il mal di testa nei bambini si manifesta con più frequenza sotto forma di emicrania o cefalea tensiva; nel primo caso, facilmente sarà causato da una certa familiarità col problema, quindi le motivazioni saranno da ricercare tra i genitori e i parenti più prossimi. Nel secondo caso, invece, più probabile sarà da imputare a fattori importanti di stress e ansia, come un lutto o un evento traumatico.
Anche i neonati possono soffrire di mal di testa, anche se i sintomi vengono definiti come equivalenti emicranici e comprendono torcicollo, vomito ciclico e dolori addominali ricorrenti.

E’ comune che il mal di testa si presenti nel fine settimana: questo può dipendere, in primo luogo, dal rilassamento naturale del corpo durante il weekend, quando si presentano tutte le ansie e gli stress accumulati nel resto della settimana stessa. Si tratta, quindi, di un dolore associato al carico emotivo, le cui cause vanno ricercate nella vita della persona.
Ma non solo: il mal di testa nel weekend si manifesta anche perché si tende a modificare i propri ritmi sonno-veglia. Se ci si rende conto che il dolore cefalico o emicranico si accompagna a episodi di sonno più lungo, sarà bene adottare delle contro-misure molto semplici, come svegliarsi presto o alla stessa ora anche nel fine settimana.
Al contrario, può essere che si facciano le “ore piccole” e che quindi si dorma di meno: anche questo può essere causa di mal di testa. Ecco perché avere uno stile di vita sano e moderato è la chiave per non soffrire di dolore da mal di testa.

Se si è accaniti consumatori di caffè, è possibile che si manifesti un mal di testa dovuto alla cessazione della sua assunzione. Il caffè, di per sé, potrebbe essere una causa di mal di testa, essendo un vasocostrittore: quando, però, il nostro corpo è abituato ad assumere la caffeina potrebbe soffrire di dolori cefalici o emicranici dovuti all’improvvisa vasodilatazione dei vasi sanguini.
Questo tipo di mal di testa può essere sporadico (ad esempio nel weekend, quando solitamente si consumano meno caffè) oppure continuo (se, ad esempio, si è deciso -o dovuto- eliminare del tutto il suo consumo). Per diminuire il dolore associato a questo tipo di mal di testa, se è possibile (quindi, ad esempio se non si soffre di pressione alta) reintrodurre gradatamente piccole quantità di caffeina per stare meglio.

Potrebbe sembrare curioso, eppure esiste una sorta di mal di testa da orgasmo. Capita, infatti, che durante il rapporto sessuale nel momento immediatamente precedente o successivo l’orgasmo, si avverta un forte dolore cefalico sordo su entrambi o su un solo lato della testa. Solitamente sono gli uomini a soffrire maggiormente di questo disturbo, specialmente coloro che sono inclini ad avere episodi di emicrania o mal di testa da sforzo.
La causa di questo mal di testa è da imputare alla vasodilatazione dei vasi sanguigni, specialmente quelli del cranio, correlata a un aumento repentino della pressione sanguigna e a una contrattura dei muscoli della mandibola e del collo; se questa condizione si manifesta in correlazione all’aumento dell’eccitazione si parlerà di cefalea pre-orgasmica, diversamente se apparirà dopo il raggiungimento del piacere si tratterà di cefalea orgasmica.
Normalmente questi attacchi di mal di testa durano da pochi minuti a qualche ora, ma è bene recarsi dal medico se si accompagna ad altri sintomi come rigidità del collo, perdita di conoscenza o altre manifestazione sintomatiche di tipo neurologico poiché potrebbe essere la spia di un disturbo più grave come un ictus o un aneurisma.
Per prevenire questo mal di testa, è possibile anche assumere delle pastiglie di analgesico prima del rapporto sessuale per limitarne la comparsa.

Il mal di testa può essere anche causato da un abuso di farmaci contro esso stesso: infatti, molto spesso, quando si soffre di emicranie o cefalee continue, si tende ad assumere maggiori quantità di farmaci analgesici o antinfiammatori, che però possono portare a sviluppare il cosiddetto effetto rebound. In sostanza, quando si assume una quantità esagerata di farmaci, questi possono aiutare momentaneamente a ridurre l’intensità del mal di testa, provocando però una sensibilità maggiore a questo stesso sintomo. Pertanto, l’abuso di farmaci si può associare a un maggior rischio di soffrire di emicrania cronica o cefalea continua.
La soluzione, in questo caso, consiste nell’interruzione dell’assunzione dei farmaci analgesici responsabili della cronicizzazione del mal di testa: si avrà, come effetto temporaneo, un peggioramento della sintomatologia associata al mal di testa, cui si potranno accompagnare anche nausea e vomito, per qualche giorno. Successivamente, però, si assisterà a un miglioramento generale delle condizioni cliniche del paziente.
Sarà fondamentale, poi, evitare di abusare nuovamente dei farmaci responsabili del mal di testa in futuro: si osservi come alcuni di questi (come oppiacei, barbiturici, triptani ed ergotamina) non dovrebbero essere usati per più di dieci giorni al mese, mentre non dovrebbero essere più di quindici giorni al mese quelli destinati all’assunzione dei comuni analgesici. Rispettare queste indicazioni è il primo passo per non soffrire più di mal di testa da abuso farmacologico.

In alcuni casi, la manifestazione allergica (come rinite, asma o sinusite) può aumentare la sintomatologia connessa all’emicrania e al mal di testa: nonostante non sia stato scientificamente il rapporto che intercorre tra mal di testa e allergia, i pazienti che soffrono di allergie stagionali o ad alcuni cibi, lamentano spesso un peggioramento delle proprie condizioni cliniche generali e, contestualmente, la comparsa di mal di testa.
Questo potrebbe essere dovuto ai processi infiammatori scatenati dalla reazione allergica, che fungono da trigger (fattori scatenanti) per il mal di testa emicranico o cefalico; viceversa, poiché un paziente che soffre di mal di testa è più “sensibile” potrebbe essere più soggetto allo sviluppo di allergie.

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