I tic nervosi sono dei gesti, movimenti o espressioni che una persona compie senza accorgersene ma che sono evidentissimi per chi guarda. Rientrano nel gruppo dei cosiddetti disordini del movimento, ossia un insieme di movimenti muscolari dovuti a disturbi neurologici. Chi ha dei tic difficilmente li classifica come anomalie anche perché di solito riproducono alcuni aspetti del comportamento abituale. Ma se la persona che presenta queste espressioni o gesti improvvisi, rapidi, e ripetitivi non accusa malesseri, non li sente come un problema, anche perché non presenta nessun altra sintomatologia che possa far pensare ad un qualcosa di patologico, quali possono essere le cause? Nonostante queste ultime non siano ancora del tutto chiare, gli esperti ritengono che alcuni fattori genetici possano essere coinvolti nella manifestazione dei tic, e che il gene possa essere collegato ad alcune forme di disturbo dell’attenzione/iperattività e disturbo ossessivo compulsivo. Sicuramente il pensiero comune a psicanalisti e psichiatri è che i tic nervosi sono strettamente legati al comportamento e agli eventi stressanti che possono presentarsi nel corso della vita. Lo stress, la perfezione voluta a tutti i costi sul lavoro o nella vita privata, un’organizzazione meticolosa sono sicuramente dei fattori stressanti che possono far riaffiorare i tic nervosi. Anche perché questi disturbi si presentano durante l’infanzia per poi scomparire con l’avanzare dell’età, sino al momento in cui vengono risvegliati da un elemento scatenante.
Nei bambini
Durante l’infanzia la presenza di tic nervosi è pari al 4-19% per poi ridursi con la crescita. Una sindrome, strettamente collegata ai tic nervosi, che si presenta nei giovani con un’età inferiore ai 18 anni, è quella di Tourette, un disturbo neurologico complesso, che sembrerebbe dovuta ad un’alterazione del rilascio di un importante neurotrasmettitore, la dopamina. Ma oltre alla Sindrome di Tourette, un altro tipo di disturbo, collegato, secondo gli esperti, da fattori genetici, è il disturbo ossessivo compulsivo. Per identificare le cause dei tic nervosi occorre fare anche una distinzione nel tipo di movimento o gesto ripetuto. Infatti, possono presentarsi dei tic semplici ma anche più plateali, che possono sfociare appunto in disturbi compulsivi. Questi, secondo uno studio di qualche anno fa, condotto da ricercatori della Columbia University, sarebbero collegati anche alle infezioni batteriche che tanto affliggono i bambini. Gli anticorpi liberati dal sistema immunitario per sconfiggere i batteri andrebbero a intaccare delle molecole cerebrali, trasformandosi in autoanticorpi e risultando essere i responsabili di alcuni disturbi neurologici. Questo studio può essere rappresentare un possibile rimedio per le infezioni batteriche e allo stesso tempo per i tic nervosi, allontanando gli autoanticorpi.
Le cure
Non esistono delle cure specifiche per trattare i tic nervosi. Generalmente vengono utilizzati dei farmaci antagonisti selettivi dei recettori D2, come l’aloperidolo e pimozide, che riescono ad avere una risposta positiva nel 70% dei casi. Le altre terapie utilizzate si riferiscono alla psicoterapia, a quella comportamentale, del rilassamento o psicomotoria. Sino a quando non si scoprirà la vera causa non si potrà avere una terapia specifica, sia di tipo farmacologico che psicologico. Gli specialisti interessati, neurologi, psichiatri e psicoterapeuti, sono in costante ricerca di basi più solide su cui lavorare in modo da poter aiutare i piccoli pazienti e fare in modo di evitare la ricomparsa dei tic nell’età adulta.