Testamento biologico: gli italiani più favorevoli di un tempo

Ma non finisce qui, se si chiede loro cosa ne pensano del fatto che il medico possa opporsi alle loro decisioni, scopriamo che 74 italiani e mezzo non condivide tale posizione

Articolo aggiornato il 4 Febbraio 2010

testamento biologico
Si infiamma la discussione in ambito al testamento biologico e chiama in causa anche gli italiani che si esprimono manifestando in massa il loro pensiero al riguardo e così scopriamo che i nostri connazionali sono favorevoli a che in Italia si introduca il testamento biologico; attualmente secondo l’Eurispes, su 100 italiani intervistati, quasi 82 sono d’accordo.
Ma non finisce qui, se si chiede loro cosa ne pensano del fatto che il medico possa opporsi alle loro decisioni, scopriamo che 74 italiani e mezzo non condivide tale posizione.Il Rapporto Italia 2010, stilato dall’Eurispes, ci da anche un altro dato, ovvero, che rispetto a tre anni fa quando fu stilato analogo rapporto, la percentuale dei favorevoli al testamento biologico sono aumentati di 6,7 punti, mentre sono diminuiti i contrari, oggi sono il 10,9%, nel 2007 erano il 15% .
 
Interessante anche osservare che, “si discute su un aspetto particolare contenuto nel testo del disegno di legge sul testamento biologico, ossia la possibilita’ che il medico possa opporsi alle volonta’ lasciate dal paziente nella dichiarazione anticipata di trattamento. Il 74,5% dei cittadini non condivide questa possibilita’, convinto, forse, del fatto che e’ necessario rispettare i desideri che il paziente, nel pieno delle sue facolta’ mentali, ha espresso. Minoritario e’ invece il numero di quanti sostengono che il medico possa ignorare cio’ che e’ scritto nel testamento biologico e procedere secondo la sua coscienza professionale (13,9%). Molto alta la percentuale di quanti non hanno saputo o voluto dare un’indicazione in merito (11,6%)”
 
Al di là dunque della schiacciante “vittoria” dei si, resta una interessante fetta di indecisi e di coloro che non sanno prendere una posizione, si tratta di quasi 11 italiani su 100, non certo pochi, ma in regressione, segno che gli italiani di fronte a questi grandi temi della vita cominciano ad assumere proprie posizioni che denunciano una maturità che va sempre più facendosi strada in Italia.