La tecnologia vi fa paura, anche solo il pensiero di utilizzarla, sfruttarla o l’ipotesi che possa far parte della vostra vita vi terrorizza? Il vostro timore potrebbe avere un nome ed essere classificato come un vero e proprio disturbo, la tecnofobia. Paura psicologica, patologia, la tecnofobia, secondo una recente ricerca, potrebbe essere prevedibile, fin dai primi mesi di vita, anzi prima, grazie agli ormoni. Proprio così, secondo un team di ricercatori britannici, dell’Università di Bath, questa particolare fobia, questa paura della tecnologia, potrebbe essere già scritta nei geni del piccolo ancora dentro la pancia della mamma, o, meglio nei suoi ormoni.
Sarebbero proprio gli ormoni le “spie”, che rivelano e consento la diagnosi prenatale della tecnofobia: nello studio d’oltremanica, pubblicato sulle pagine della rivista Personality And Individual Differences, l’esposizione prenatale al testosterone ha un impatto sullo sviluppo del cervello, modificando l’atteggiamento del soggetto nei confronti della tecnologia durante la vita, rendendone più facile la comprensione o l’utilizzo.
“E’ affascinante che questo indice di esposizione prenatale al testosterone ha un impatto 20 anni dopo. Ci siamo imbattuti in molti tecnofobi nel corso della nostra ricerca e questo ci aiuterà ad affrontare meglio le loro ansie informatiche” ha evidenziato Mark Brosnan, il ricercatore britannico che ha coordinato lo studio.
Gli esperti sono giunti alla conclusione, valutando i livelli di esposizione prenatale all’ormone, verificabile attraverso il confronto tra la lunghezza del dito anulare e l’indice, di un gruppo di studenti e appassionati di informatica con studenti di altre facoltà. I livelli sono risultati più elevati negli studenti di informatica, che, per scelta di studi e professione, difficilmente potrebbero essere affetti da tecnofobia.
Tecnofobia? Diagnosi prenatale, grazie agli ormoni
La paura della tecnologia, l'avversione psicologica verso di essa, la tecnofobia, potrebbe già essere scritta nel destino o, meglio, negli ormoni, che consentono la diagnosi prenatale del disturbo
