Articolo aggiornato il 18 Marzo 2009
Molto spesso ci viene chiesto cosa sia un tampone faringeo richiesto per lo più dal proprio medico di famiglia e soprattutto ci si domanda se trattasi si un esame invasivo o particolarmente fastidioso; niente di tutto ciò, il tampone faringeo è un esame rapido, indolore, sicuro e soprattutto utile, a volte persino indispensabile!
Il motivo per cui il medico si orienta verso tale esame è dato dalla necessità di orientare non tanto una diagnosi di infezione delle vie aeree, visto che quest’ultima per lo più la si formula sull’esame obiettivo del paziente che accusi una faringite, ad esempio, oppure una tonsillite, sopratutto nei bambini; la necessità di ricorrere al tampone faringeo serve invece per stabilire con precisione, il tipo di batterio, ovvero la famiglia di questi microrganismi che abbiano colonizzato le tonsille o le prime vie aeree, così come, tale metodica diagnostica, risulta anche utile per escludere che l’infezione sia stata causata soltanto o per lo più da agenti virali.
In particolar modo comunque tale metodica serve per ricercare lo Streptococcus pyogenes (o “streptococco beta-emolitico di gruppo A”) che causa faringiti e tonsilliti, ciò è particolarmente utile quando tali infezioni ricorrono con una certa frequenza aprendo la strada a endocarditi batteriche, con danni al cuore oppure nefriti, con danni ai reni.
Oltretutto, con il tampone faringeo è anche possibile evitare di perdere tempo nella diagnosi e orientarsi anche sul tipo di antibiotico, soprattutto quanto l’esame è accompagnato da un altro test, quello dell’antibiogramma, da utilizzare evitando prove con diverse molecole col rischio, anche di creare resistenze agli antibiotici.
Il tampone faringeo non presenta particolari problemi, l’operatore poggia infatti un apposito tampone della consistenza di un cotton fioc a livello tonsillare e della faringe, il materiale ivi depositato viene analizzato in laboratorio. Da ricordare che tutto l’intervento ha una durata di una manciata di minuti in ambiente sterile, con l’unica precauzione che il paziente dovrà presentarsi in laboratorio a stomaco vuoto e non deve aver assunto antibiotici nei giorni precedenti l’esame.