Tamarindo: proprietà benefiche, valori nutrizionali e come si mangia

Tamarindo proprietà benefiche
Foto di Adumm76/Shutterstock.com

Il tamarindo è un frutto dalle proprietà benefiche e dai valori nutrizionali eccezionali per la salute dell’organismo. Il tamarindo è un frutto esotico che presenta un gusto acidulo e la sua polpa possiede numerose proprietà terapeutiche: è ricca di vitamine e sali minerali che la rendono adatta in caso di dolori addominali o irregolarità intestinali, solo per citare un paio dei suoi benefici. Il tamarindo è famoso soprattutto per lo sciroppo che se ne ricava, ma può diventare protagonista di molte altre ricette. Scopriamo come si mangia il tamarindo, eventuali controindicazioni e tutto ciò che lo riguarda.

Origini e caratteristiche del tamarindo

Tamarindo proprietà benefiche
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Il tamarindo o dattero dell’India è il frutto di una pianta che prende il nome di “Tamarindus Indica”: si tratta di un albero sempreverde tropicale appartenente alla famiglia delle Leguminosae, che può raggiungere fino a 30 metri di altezza, il quale produce baccelli legnosi – lunghi circa una decina di centimetri – che possono contenere circa 4-12 semi avvolti da una polpa marrone scuro, commestibile e dal gusto un po’ acidulo. La parte più utilizzata del frutto è proprio la polpa.
Gli alberi di tamarindo sono originari dell’Africa – delle regioni tropicali e subtropicali – dell’Asia meridionale – India, Bangladesh, Sri Lanka, Thailandia e Indonesia – del Sud America e dei Caraibi. Questi possono arrivare a vivere anche 150 anni.
Il tamarindo è un frutto ricco di vitamine, sali minerali e antiossidanti utili contro la cattiva digestione, le irregolarità intestinali, i dolori addominali e non solo.

I valori nutrizionali del tamarindo

I valori nutrizionali del tamarindo sono diversi e rendono questo frutto molto salutare per l’organismo. Vediamo, nella tabella seguente, la sua composizione:

Sostanze nutritiveQuantità per 100 grammi di prodotto
Vitamina A2 µg
Vitamina B10,428 mg
Vitamina B20,152 mg
Vitamina B31,938 mg
Vitamina B50,143 mg
Vitamina B60,066 mg
Vitamina C3,5 mg
Vitamina E0,1 mg
Vitamina K2,8 µg
Folati14 µg
Colina8,6 mg
Beta-carotene18 µg
Sodio28 mg
Calcio74 mg
Ferro2,8 mg
Magnesio92 mg
Fosforo113 mg
Potassio628 mg
Zinco0,1 mg
Rame0,086 mg
Selenio1,3 µg
Acqua31,4 g
Proteine2,8 g
Carboidrati62,5 g
Zuccheri57,4 g
Grassi0,6 g
Fibre5,1 g
Ceneri2,7 g
Acido miristico0,007 g
Acido palmitico0,168 g
Acido stearico0,06 g
Acido oleico0,181 g
Acido linoleico0,059 g
Triptofano0,018 g
Lisina0,139 g
Metionina0,014 g
Il tamarindo è composto per il 31 per cento da acqua, dal 57 per cento da zuccheri, dal 5 per cento da fibre, dal 2,6 per cento da ceneri, dal 2,8 per cento da proteine e dallo 0,6 per cento di grassi.
Tutte le parti del tamarindo – dal baccello ai semi, passando per la polpa – sono ricche di proteine e flavonoidi, per cui presentano ottime qualità nutrizionali. Questo frutto può essere considerato una buona fonte di tutti gli amminoacidi essenziali.
I sali minerali e le vitamine contenute sono molteplici: ferro, potassio, fosforo, magnesio, sodio, calcio, zinco, rame, selenio, vitamina A, vitamine del gruppo B, C, E e K. Non manca inoltre il beta-carotene.
La polpa appiccicosa di questo frutto è ricca di polisaccaridi alimentari, come emucellulose, mucillaggini, pectine e tannini. Ci sono, inoltre, oli volatili come limonene, geraniolo, safrolo, acido cinnamico, salicilato di metile e pirazina.

Le calorie del tamarindo

Le calorie del tamarindo sono pari a 239, per 100 grammi di parte edibile: ciò significa che si tratta di un frutto particolarmente calorico di cui non abusare, ma che non manca di importanti proprietà terapeutiche di cui poter godere.

I benefici del tamarindo

Il tamarindo possiede numerose proprietà. Il consumo di tamarindo, grazie alla presenza di magnesio, favorisce il benessere del sistema nervoso, la costruzione dello scheletro e il metabolismo dei grassi. Il ferro contenuto contrasta anemia e stanchezza. Il fosforo è importante per la costruzione delle proteine, mentre il potassio è utile per la regolazione della pressione arteriosa.
Il tamarindo si rivela utile in caso di febbre, diarrea, dolori addominali, stitichezza cronica e problemi respiratori, tra le altre cose.

Le proprietà antibatteriche

Il principio attivo che si trova all’interno dei semi di tamarindo è la tamarindina: questa sostanza svolge un’azione antibatterica risultando, di conseguenza, efficace contro alcuni virus e batteri e, ad esempio, in caso di febbri reumatiche. In particolar modo, la tamarindina si è dimostrata una componente attiva contro l’Aspergillus Niger, la Candida Albicans, il Bacillus Subtilis, l’Escherichia Coli, lo Staphylococcus Aureus e lo Pseudonas Aeruginosa.

Le proprietà digestive e depurative

Il tamarindo vanta delle proprietà digestive e depurative ottime: l’assunzione di questo frutto è utile per la digestione, a livello gastrico e anche come regolatore intestinale. Da non sottovalutare è il fatto che il tamarindo può essere considerato un discreto lassativo, grazie alla presenza di potassio e acidi organici – come l’acido malico e l’acido tartarico – presenti nel frutto e nelle foglie lasciate macerare.
Allo stesso modo, la polpa di tamarindo e la sua radice possono essere utilizzate per il trattamento di diarrea e dissenteria.

Le proprietà per il fegato

Gli estratti di tamarindo contengono polifenoli che proteggono le cellule del fegato: le proprietà protettive nei confronti di questo organo sono ottime e un suo consumo può agevolare sia lo svuotamento della cistifellea che prevenire i disturbi biliari.

Le proprietà antitumorali

Diversi sono gli antiossidanti contenuti nella polpa del tamarindo: si va dalla vitamina C all’acido ellagico, passando per quello clorogenico, caffeico e alcuni flavoni. Le sostanze antiossidanti hanno la capacità di combattere i radicali liberi, ritardando l’invecchiamento cellulare e diminuendo il rischio di tumori.

Le proprietà rimineralizzanti

Considerato un ottimo rinfrescante, il tamarindo è particolarmente utile in estate per reintegrare la perdita di sali minerali, quando questa è causata dall’eccessiva sudorazione.
Grazie all’alto contenuto di acidi organici, pare possa essere utilizzato anche per aiutare ad abbassare la febbre.

Le proprietà contro il diabete

Mangiare tamarindo diminuisce l’assorbimento dei carboidrati, che possono essere convertiti in zuccheri dall’organismo: in questa maniera, si evitano i picchi glicemici particolarmente pericolosi per le persone che soffrono di diabete mellito di tipo 2.

Le proprietà per il sistema cardiovascolare

Il buon contenuto di fibra è utile per diminuire i livelli di colesterolo nel sangue: il consumo di tamarindo previene la formazione di pericolose ostruzioni nelle arterie, con benefici per la salute cardiovascolare.
Contenendo potassio – elettrolita vasodilatatore – questo frutto rilassa le pareti dei vasi sanguigni e favorisce un maggior flusso sanguigno, abbassando la pressione arteriosa.
Contiene, inoltre, ferro e ciò garantisce il corretto numero di globuli rossi nel sangue: in questo modo, assicura un’adeguata ossigenazione agli organi e ai muscoli del corpo, garantendone un funzionamento ottimale.

Come si mangia

In Italia, il tamarindo è conosciuto soprattutto come sciroppo mentre, nella cucina asiatica, la sua polpa è utilizzata come spezia e per la preparazione di salse, zuppe, minestre e altri piatti che accompagnano il riso. Questo frutto può essere utilizzato anche per insaporire patate e verdure varie. Famosa è la bevanda preparata con la polpa di tamarindo o la sua marmellata, ma le ricette sono infinite.
I baccelli di tamarindo si possono trovare nei supermercati – nei reparti dedicati alla frutta tropicale – o in alcuni negozi etnici.

Controindicazioni

Per quanto riguarda le controindicazioni del tamarindo, non ne esistono di particolari. Ad ogni modo, è consigliabile un consumo moderato, come per qualsiasi alimento. In caso di gravidanza o malattie come il diabete, chiedete il parere medico prima di procedere con il consumo.
Infine, il tamarindo pare interagisca con l’ibuprofene e l’acido acetilsalicilico – comuni ai farmaci antinfiammatori – per cui, anche in questo caso, è opportuno rivolgersi al medico.