Articolo aggiornato il 20 Novembre 2023
I mesi della gravidanza rappresentano per tutte le donne un periodo di cambiamenti fisici che possono, a volte, alterare alcuni normali processi, come il battito cardiaco. Abbiamo chiesto al dr. Luigi Gianturco, specialista in cardiologia, di spiegarci quali sono le cause della tachicardia in gestazione.
Battito cardiaco in gravidanza: possono manifestarsi delle anomalie?
La tachicardia in gravidanza è una condizione quasi scontata, ma assolutamente non preoccupante nella stragrande maggioranza dei casi.
È, infatti, para-fisiologico che lo status che caratterizza la circolazione di una donna gravida (aumentato flusso e variazioni anatomico-placentari) possa far scaturire un aumento della frequenza cardiaca (FC).
Un meccanismo che cerca nello specifico di portare sangue e ossigeno alla creatura in grembo e, molto spesso, tende ad accelerare il battito cardiaco proprio per assicurare una gittata (data appunto dal prodotto fra FC e pressione arteriosa=PA) sufficiente a soddisfare le “duplici” esigenze vitali: madre + figlio.
Ecco perché il fenomeno, entro certo limiti, non deve né destare preoccupazioni né esser considerato serio. Ed è altresì vero che il più delle volte non occorre fare alcun tipo di trattamento specifico; elemento non da poco in considerazione di tutte le possibili interazioni iatrogene e/o potenzialmente teratogene dei vari farmaci.
Che fare in caso di tachicardia in gravidanza?
La gestione della tachicardia in gravidanza è quindi il più delle volte basata su approcci non farmacologici (es. Training autogeno di gestione delle fasi a più alta FC).
Quali sono i sintomi che devono destare maggior preoccupazione?
Resta invece cruciale capire, nonché identificare, quando la FC aumentata sia solo una spia di condizioni più gravi che possono seppur reversibilmente comparire in gravidanza.
Ad esempio, è opportuno controllare la PA per evitare la gestosi, ovvero quell’affezione tipica delle donne gravide che comporta l’instaurarsi innanzitutto di ipertensione arteriosa (oltreché di proteinuria e/o edemi declivi diffusi).
Nei casi non gestibili senza farmaco può esser indispensabile per evitare anche danni al feto che si agisca sulla PA con un farmaco specifico, che si chiama alfa-metil-dopa, e che è l’unico veramente praticabile/efficace nelle gravidanze gestosiche.
Quindi, il messaggio finale è attenzione sì al “cuore che va veloce” (tachicardia), ma ancor più attenti alla PA (potenziale causa ed effetto della gestosi) senza ansie inutili ma con il giusto scrupolo e piglio. Il che può equivalere a dire che ogni tanto (almeno due-tre volte al mese) è bene auto-misurarsi la PA e/o ricorrere alle misurazioni automatiche (affidabili sono quelle da bracciale!) fatte da farmacie e assimilabili.
A RISPONDERE ALLE DOMANDE:
Dr. Luigi Gianturco
Specialista in cardiologia
La tachicardia in gravidanza ha degli effetti sul feto?
La tachicardia sinusale è un’aritmia cardiaca che può verificarsi in tutte le persone, comprese le donne in gravidanza. Durante la gravidanza, il corpo subisce notevoli cambiamenti per adattarsi allo sviluppo del feto, e ciò può influenzare anche il sistema circolatorio, portando a una frequenza cardiaca più elevata, nota come tachicardia sinusale. In condizioni normali e senza malattie, il ritmo sinusale si situa tra 60 e 100 battiti al minuto. Nella tachicardia sinusale durante la gravidanza, la frequenza cardiaca misurata è di solito circa 10 battiti al minuto più veloce del normale (70-110 battiti al minuto). La presenza di sintomi come mancanza di respiro, palpitazioni, debolezza e affaticamento può accompagnare la tachicardia sinusale in gravidanza. È importante che le donne incinte, quando sospettano sintomi anomali, si rivolgano a strutture mediche affidabili per una valutazione tempestiva e un’adeguata gestione della situazione.
La tachicardia durante la gravidanza è stata associata a un’iperattività beta-adrenergica, un aumento del sistema simpatico e una riduzione del riflesso cardiovagale. Nelle prime fasi della gravidanza, si osserva una marcata attivazione simpatica, presumibilmente come meccanismo compensatorio alla vasodilatazione periferica o all’aumento dell’estradiolo circolante. Questo aumento dell’attività simpatica può contribuire al peggioramento della tachicardia durante la gravidanza. Non è ancora completamente compreso se la tachicardia stessa possa essere una causa della tachicardia sopraventricolare durante la gravidanza. La tachicardia sopraventricolare durante la gravidanza può generare preoccupazione tra le pazienti, che spesso temono di avere un’aritmia anormale. Tuttavia, l’uso di farmaci come il metoprololo succinato ha dimostrato di alleviare i sintomi senza complicazioni significative per la madre o il bambino. In molti casi, il metoprololo succinato può essere interrotto o ridotto subito dopo il parto. È fondamentale ottenere un’anamnesi dettagliata dei sintomi delle tachicardie sopraventricolari, specialmente se la condizione non è stata diagnosticata prima della gravidanza, nonostante una storia evidente.
Durante la gravidanza, alcune donne possono sperimentare un aumento delle attività cardiache poiché il corpo si adatta per fornire una maggiore quantità di sangue necessaria a mantenere la stabilità e a sostenere il feto. Questo può causare tachicardia sinusale, un aumento del battito cardiaco, che in molte situazioni non richiede cure particolari. In questi casi, il corpo tende a tornare alla normalità dopo un periodo di palpitazioni cardiache. Tuttavia, se la tachicardia sinusale è associata ad altri sintomi circolatori come mancanza di respiro, palpitazioni e se la futura madre ha una storia di malattie cardiovascolari, è essenziale che sia esaminata e diagnosticata da professionisti medici. In presenza di tali sintomi o di una storia clinica complessa, possono essere necessarie misure terapeutiche tempestive. Oltre alle complicazioni sopra menzionate, la tachicardia non trattata durante la gravidanza può anche aumentare il rischio di aborto spontaneo e di feto morto. Questo perché l’aumento della frequenza cardiaca può causare una diminuzione del flusso sanguigno alla placenta, che può portare a sofferenza fetale e, infine, provocare l’interruzione della gravidanza. Inoltre, la tachicardia può anche causare complicazioni materne come l’insufficienza cardiaca, che può mettere a rischio la vita sia della madre che del feto. Pertanto, è importante monitorare e gestire la tachicardia durante la gravidanza con l’aiuto di un operatore sanitario per garantire i migliori risultati possibili sia per la madre che per il bambino.
La tachicardia sinusale, se non trattata adeguatamente, potrebbe causare complicazioni come anemia negli organi, mettendo a rischio la salute della madre e del feto. Il trattamento può coinvolgere l’uso di farmaci antiaritmici prescritti dal medico e l’adozione di alcune misure di auto-aiuto, come la gestione dello stress, una dieta equilibrata, e tecniche di respirazione. È importante sottolineare che qualsiasi decisione riguardo a farmaci o trattamenti deve essere presa in consultazione con il medico curante, specialmente durante la gravidanza, per garantire la sicurezza della madre e del bambino. Mantenere uno stile di vita sano, gestire lo stress e seguire le indicazioni del professionista medico sono passaggi chiave per affrontare la tachicardia sinusale durante la gravidanza.
Diagnosi e trattamento
La tachicardia durante la gravidanza è un fenomeno comune dovuto alla maggiore richiesta a carico del cuore in questo periodo. Tuttavia, se compaiono sintomi persistenti o gravi, è essenziale parlare con il medico. Il medico potrebbe eseguire test diagnostici, come un elettrocardiogramma (ECG), e ordinare ulteriori test per escludere eventuali condizioni mediche sottostanti. I rimedi naturali possono essere considerati per gestire la tachicardia durante la gravidanza. Questi possono includere un’adeguata idratazione, poiché la disidratazione può contribuire alla tachicardia, e tecniche di rilassamento come yoga, meditazione e respirazione profonda per ridurre lo stress e l’ansia. Nel caso in cui la tachicardia sia grave, potrebbe essere necessario ricorrere a farmaci per regolare il battito cardiaco. Tuttavia, la sicurezza dei farmaci durante la gravidanza è una considerazione importante, e quindi è fondamentale consultare il medico prima di assumere qualsiasi farmaco.
Le modifiche dello stile di vita possono contribuire a gestire la tachicardia durante la gravidanza, ad esempio riducendo lo stress e l’ansia, limitando l’assunzione di caffeina e alcol, e evitando attività fisiche eccessivamente faticose. È importante monitorare regolarmente la frequenza cardiaca durante la gravidanza, possibilmente utilizzando un cardiofrequenzimetro, e informare il medico di eventuali cambiamenti nei sintomi o nella condizione. Partecipare regolarmente agli appuntamenti prenatali è cruciale per garantire una gestione adeguata della tachicardia e per affrontare tempestivamente eventuali complicanze. Seguire una dieta sana e bilanciata durante la gravidanza può anche contribuire a mantenere il cuore in salute e ridurre il rischio di tachicardia.
Quando preoccuparsi per la tachicardia in gravidanza?
La maggior parte delle individue con battiti cardiaci accelerati durante la gravidanza solitamente non richiede trattamenti. Le pulsazioni tendono generalmente a normalizzarsi dopo il parto. Modifiche nella dieta e nel modo di vivere, come una corretta alimentazione e la gestione dello stress, possono essere di aiuto per molte donne in gravidanza. Se si presenta una condizione di salute associata a battiti cardiaci accelerati, è consigliato discuterne con il medico. Collaborare strettamente con loro per elaborare un piano di trattamento efficace e sicuro sia per la madre che per il feto è fondamentale. Nella maggior parte delle situazioni, i battiti cardiaci accelerati durante la gravidanza non sono motivo di preoccupazione. Questi sono spesso il risultato naturale dell’aumento del flusso sanguigno nel corpo. Tuttavia, è importante informare il medico se si sperimentano frequentemente questi episodi, in quanto in casi isolati possono essere indicativi di una condizione di salute più grave.
Per ridurre il rischio di episodi di battiti cardiaci accelerati, è consigliabile mantenere un’adeguata idratazione, evitare la caffeina e astenersi dall’assunzione di alcol durante la gravidanza. L’esercizio di tecniche di respirazione profonda può essere utile per calmare la mente e rilassare il corpo. Se le pulsazioni rapide sono accompagnate da dolore al petto, difficoltà respiratorie o vertigini, è consigliabile cercare immediatamente assistenza medica. La tachicardia durante la gravidanza è un fenomeno comune, generalmente temporaneo. Tuttavia, può essere indicativa di condizioni mediche sottostanti che richiedono l’attenzione di professionisti della salute. In presenza di sintomi di tachicardia durante la gravidanza, è essenziale consultare il medico, che potrà diagnosticare la condizione e consigliare un trattamento appropriato. È importante ribadire che alcune modifiche nello stile di vita possono contribuire a gestire la tachicardia durante la gravidanza. Ciò può includere l’evitare caffeina, alcol e tabacco, mantenere un buon livello di idratazione e garantire un adeguato riposo. Il medico potrebbe anche consigliare specifici esercizi o tecniche di rilassamento per affrontare i sintomi. Tuttavia, è essenziale consultare il medico prima di apportare modifiche allo stile di vita o di iniziare nuove attività fisiche durante la gravidanza.