Stress post traumatico: sintomi, test e cura

Lo stress post traumatico insorge in seguito ad un trauma

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stress post traumatico sintomi test curaLo stress post traumatico è il disturbo che consegue ad un trauma molto forte. La ricerca scientifica per molto tempo si è concentrata sul vissuto dei soggetti in combattimento. In ogni caso il fattore scatenante può essere rappresentato anche da altre esperienze, come, per esempio, un incidente stradale, un terremoto o un lutto. Fra i principali sintomi un aumentato livello di ansia, che può portare all’evitamento di stimoli e ad una riduzione della reattività emozionale. Esistono degli specifici test, per poter procedere ad una diagnosi del problema, in modo da poter predisporre una cura adeguata, che consiste in genere in un’adeguata psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.

I sintomi

I sintomi dello stress post traumatico comprendono, in generale, uno stato di ansia generalizzata. Si tratta della risposta con cui il soggetto reagisce all’evento. Mentre negli adulti tutto si basa sulla paura, nei bambini la reazione comprende anche un comportamento disorganizzato.
I soggetti si ritrovano continuamente a rivivere l’evento traumatico, attraverso il ripresentarsi di ricordi intrusivi e di incubi. Si manifestano disagio e una reattività ridotta, quando la persona si ritrova ad essere esposta ad eventi simili a quelli che hanno scatenato il problema. Di solito si cerca di evitare stimoli associati al trauma. Soltanto in rari casi si manifestano degli stati dissociativi, di durata variabile, durante i quali la persona si comporta come se stesse rivivendo l’evento.
L’individuo si sente distaccato anche dalle attività che prima costituivano una fonte di piacere. Si sente estraneo nei confronti delle altre persone e sente una capacità ridotta di provare emozioni. Inoltre riduce le sue prospettive future. Si notano dei minori rendimenti nella vita sociale e in campo lavorativo.
Il tutto è accompagnato dalla difficoltà ad addormentarsi, da disturbi del sonno, dall’irritabilità, dai problemi di concentrazione, dalla tendenza alla depressione. In questo senso si può parlare anche di danno biologico, perché si assiste ad una forma di deterioramento dell’equilibrio psicofisico. Affinché si possa parlare di disturbo post traumatico da stress tutti questi sintomi devono essere presenti per più di un mese.

Test

Esistono test per lo stress post traumatico, che si basano anche sull’autovalutazione, per riuscire a comprendere fino in fondo se veramente si soffra del disturbo. E’ comunque da ricordare che un semplice questionario non può sostituire il consulto di un medico esperto, che è il solo a poter effettuare una diagnosi precisa attraverso scale e strumenti specifici.
I test si basano di solito sul proporre al paziente una serie di affermazioni elaborate sulla base di persone che hanno vissuto degli eventi traumatici. Il soggetto deve indicare con quale frequenza ha fatto ricorso ad una determinata situazione. Vengono presi in considerazione le emozioni, l’evitamento, i pensieri e gli eventuali disturbi del sonno.

La cura

La cura dello stress post traumatico va affidata ad una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale. Quest’ultima ha l’obiettivo di rompere il circolo vizioso che si è instaurato nelle relazioni dell’individuo, portando a quello che viene definito come loop disfunzionale. In questo modo si può cercare di riorganizzare la percezione e l’elaborazione dell’evento traumatico che il paziente mette in atto all’interno di un contesto bio – psicosociale.
Ci sono alcune tecniche che il terapeuta può utilizzare. Innanzitutto quella dell’esposizione. Il soggetto viene invitato a rivivere, attraverso l’immaginazione, il trauma per raccontarlo. In questo modo potrà percepire in maniera controllata l’oggetto della paura e imparare a ridurre l’evitamento e l’ansia anticipatoria.
Molto importante anche la ristrutturazione cognitiva. Il paziente viene guidato nel riconoscere i pensieri automatici legati al trauma, per prendere consapevolezza di come venga modificato il proprio stato emotivo. Solo in questo modo si può procedere in una revisione degli schemi mentali.
Per alleggerire la tensione vengono usati il rilassamento e la respirazione addominale. Inoltre, secondo l’ottica dell’homework, al soggetto vengono assegnati dei compiti da svolgere a casa. Si può trattare diari di registrazione o di automonitoraggio oppure di schede di analisi relative agli aspetti cognitivi.