Articolo aggiornato il 1 Dicembre 2023
I ritmi frenetici del mondo odierno sembrano aver creato una vera e propria epidemia di stress e irascibilità intorno a noi. Ma è davvero così? Nel corso del tempo, gli effetti dello stress possono accumularsi sia nel cervello che nel corpo. Questo stress a lungo termine, noto come stress cronico, ha la capacità di compromettere il sistema immunitario, rendendoti più suscettibile a una vasta gamma di malattie, dalle comuni infezioni da raffreddamento alle patologie più gravi.
Stress e irascibilità: una vera e propria epidemia?
Quando siamo sotto stress, il nostro organismo produce il cortisolo nel nostro sangue. Questo ormone ha effetti positivi sul nostro benessere, regolando funzioni quali pressione, peso, sonno e livelli di zucchero.
Tuttavia, nel caso di uno stress prolungato, i livelli di cortisolo rimangono persistentemente elevati. Questo stato di cose può portare all’insorgenza di processi infiammatori e alla diminuzione del numero di globuli bianchi, due problematiche che a loro volta indeboliscono il sistema immunitario.
Va sottolineato che come abbiamo visto alcune forme di stress a breve termine possono risultare addirittura vantaggiose. Dopotutto stress e ansia sono risposte fondamentali e istintive per proteggerci dai pericoli. A volte, questo può manifestarsi in maniera più invasiva e improvvisa: un picco di adrenalina può causare battito accelerato, sudorazione fredda e tremolii diffusi.
Le principali cause
Secondo gli esperti, le cause di stress possono essere differenti e innescano una reazione diversa in ciascuno di noi. Ma spesso si riducono o si avvicinano a qualcuna di queste problematiche:
- Problemi finanziari: Il denaro è essenziale per la vita, quindi la mancanza di entrate può diventare una grande preoccupazione.
- Sovraccarico di lavoro: In queste situazioni, è consigliabile parlare con il tuo superiore. Se sei il capo, imparare a delegare è fondamentale.
- Insoddisfazione lavorativa: Avere un ambiente di lavoro confortevole e l’opportunità di svolgere ciò che ami è un lusso che purtroppo pochi dipendenti possono permettersi.
- Relazioni personali: L’aspetto sociale è una necessità umana, quindi i conflitti con le persone a noi vicine possono influire notevolmente sul nostro benessere.
- Responsabilità familiari: La famiglia è il primo nucleo con cui entriamo in contatto e spesso ci accompagna per tutta la vita. È naturale voler prendersi cura dei propri cari, soprattutto quando genitori e nonni invecchiano e desideriamo ricambiare quanto hanno fatto per noi.
- Stress durante le vacanze: Le ferie dovrebbero essere momenti di relax e svago, ma alcune persone le vivono come una fonte di ansia, spesso perché si sentono in colpa per non lavorare o per allontanarsi dalla loro zona di comfort.
- Incapacità di dire “no”: Non essere in grado di porre limiti e imparare a rifiutare richieste può avere conseguenze gravi. Imparare a dire “no” è molto più importante di quanto molti pensino.
- Mancanza di tempo libero: Chi può permettersi di non avere spazi per godersi il tempo libero e rilassarsi? Il tempo libero è essenziale per mantenere la salute mentale.
- Ossessione per la perfezione: Anche se è comprensibile cercare la perfezione, è importante capire che la perfezione assoluta non esiste. Se la ricerca ossessiva della perfezione diventa un problema, è necessario affrontarlo.
- Assenza di interesse: Questo sintomo è spesso associato a persone che non riescono a trovare nulla che le stimoli. Pertanto, è fondamentale continuare a cercare i propri sogni e passioni.
Negli ultimi anni, si sta parlando proprio di epidemia di stress e irascibilità. Un’epidemia sociale è una condizione caratterizzata da una diffusione rapida di idee, prodotti o comportamenti all’interno di una popolazione, in modo simile a come si diffonde un virus. Questa popolazione può essere una nicchia specifica o una comunità, ma grazie alla crescente connettività offerta dai social network e dalla cultura di Internet, può anche coinvolgere un pubblico molto più ampio. Questi momenti virali hanno il potenziale per superare i confini iniziali e diventare parte integrante del dialogo e della consapevolezza culturale.
Le fasi dello stress:
- Fase di allarme: In questa fase, tutti i sensi si mettono in allerta e l’individuo mobilita rapidamente le sue risorse. È la risposta immediata di sopravvivenza. Il sistema nervoso rilascia adrenalina, preparando il corpo a una rapida azione fisica. La vigilanza aumenta per valutare la situazione stressante e rispondere rapidamente, richiedendo notevoli quantità di energia.
- Fase di resistenza: Nel caso di stress prolungato (fase di resistenza), il cortisolo aumenta per stimolare la produzione di glucosio, la fonte di energia necessaria all’organismo per difendersi. Serotonina e dopamina vengono ampiamente utilizzate e si esauriscono rapidamente. Il rilascio di cortisolo, in un processo a catena, mantiene il suo livello costante per prevenire un sovraccarico. Tuttavia, si verifica una perdita di magnesio attraverso l’urina. Questo eccesso di cortisolo può comportare alterazioni del sistema immunitario, del metabolismo dei carboidrati e dei grassi, problemi di sonno, umore e persino danneggiare i neuroni cerebrali.
- Fase di esaurimento psicologico: Quando il corpo è sopraffatto, i livelli di serotonina e dopamina diminuiscono, mentre il cortisolo rimane alto. Questa fase può essere definita come un “burn-in”, dove il corpo sta cercando ancora di “adattarsi”. Iniziano a comparire i segni dannosi dello stress, tra cui stanchezza, ansia, perdita del piacere e un indebolimento del sistema immunitario, che aumenta la vulnerabilità dell’organismo alle infezioni.
- Fase di esaurimento mentale e fisico: Questa fase è associata alla sindrome da burnout o esaurimento professionale, caratterizzata da un profondo stato di stanchezza accompagnato da un abbandono delle attività professionali e personali della persona coinvolta. Questo processo può svilupparsi gradualmente nel corso degli anni. Le risorse di difesa, sia psicologiche che fisiche, dell’individuo sono completamente esaurite e alterate (con una mancanza di secrezione di cortisolo al mattino). Il trattamento è volto a gestire il disturbo individuale e a intervenire nel contesto socio-professionale, che spesso è la causa sottostante della sindrome.