Stop allo stress, soprattutto se dura nel tempo! Il dr. Antonio Barbera, psicologo, ci dà alcuni consigli su come poter riconoscere i sintomi dello stress cronico e combatterlo.
Quali sono i sintomi dello stress cronico?
Innanzitutto, quando si parla di stress, è necessario fare una distinzione tra stress positivo e stress negativo.
Già nel XII secolo vennero condotti degli studi empirici riguardanti queste due specifiche distinzioni, dimostrando, come in quello negativo, procurato nel tempo, venissero modificati e compromessi una serie di organi vitali. Nel caso dello stress positivo, invece, questi studi dimostrarono una non compromissione degli organi stessi.
Per indicare queste due differenti tipologie di stress, vennero presi in prestito due termini provenienti dalla letteratura greca: con Eustress venne così indicato lo stress positivo, con Distress quello negativo.
In altre parole, questa distinzione permette di comprendere come mai in certe situazioni un soggetto, sottoposto a una vita stressante, subisce lo stress in modo totalmente negativo: ciò accade sia per motivi esterni sia, e soprattutto, per motivi interni, legati in particolar modo alla qualità del rapporto tra il soggetto e il suo mondo esterno.
Lo stress, dunque, può essere posto sul piano dell’elaborazione di pensiero. Quante volte, ad esempio, dopo un periodo di lavoro vissuto con positività, nonostante i problemi e le difficoltà, ci si ritrova a viverlo con soddisfazione, nonostante la stanchezza? Quante volte, invece, capita di dover affrontare controvoglia quella medesima esperienza, al contempo percependo il mondo circostante alquanto problematico? In quest’ultimo caso, la negatività raggiunge la nostra sfera psichica, determinando con il tempo una serie problemi anche di tipo organico, quali emicrania e problemi digestivi.
In questi casi, la sensazione generale è quella di non sentirsi mai compresi e ascoltati, con la convinzione che nessuno voglia condividere con noi quella tal problematica.
Questo stato, nel momento in cui si cronicizza, diventa un vero e proprio attentato alla salute, determinando anche una bassa qualità dell’esistenza, fino a trasformarsi in disturbi che possono diventare vere e proprie patologie.
Quindi è sempre importante comprendere e prestare attenzione al nostro organismo e al nostro stato psichico, poiché lo stress negativo peggiora di molto la qualità della vita: ci rende meno empatici nei confronti degli altri e portatori di problematiche all’interno del microcosmo sociale che, però, non vengono riconosciute come vorremmo.
Inoltre, chi soffre di stress negativo si mostra incapace di stabilire rapporti con gli altri determinando, anche in questo caso, un abbassamento sostanziale della qualità della vita. È fondamentale, dunque, prestare attenzione allo stato di salute, non solo quando il corpo segnala disturbi con effetti dolorosi, ma anche quando si avverte che lo stato d’insoddisfazione prevale su quello di soddisfazione.
Delle semplici domande sul proprio stato d’animo, potrebbero rivelare delle risposte spesso indefinite e, soprattutto, dettate dello stato generale della propria salute. Quando si danno risposte poco chiare e il pensiero rimane ancorato a delle situazioni spiacevoli, con un vero e proprio senso di oppressione, quando si riscontra che le componenti d’ansia sono sempre prevalenti, allora sarebbe utile cominciare a rivolgere l’attenzione al proprio stato di salute, cercando nei propri familiari, amici e conoscenti un valido aiuto.
Già il solo parlare rappresenta uno stato di comprensione del proprio problema: se non si nota un miglioramento, sarebbe però utile trovare vie alternative per permettere di superare questa situazione.
Stress cronico: quali sono le conseguenze per la salute?
Uno stato di stress che si prolunga nel tempo si cronicizza e peggiora lo stato di salute generale, sia fisico sia psicologico, determinando anche dei disturbi evidenti, che spesso non vengono immediatamente correlati allo stress: in questi casi, non è raro che vengano prese delle vie d’indagine mediche indirizzate verso una cura organica puntuale.
Esistono però alcuni campanelli di allarme, detti stressor, che possono aiutarci a comprendere lo stress:
- 1. Ambiente psicosociale
Vita sociale e ambiente organizzativo in cui si vive è fonte e causa di stress (colleghi di lavoro, stanchezza mentale, sensazioni di tradimento sentimentale o lavorativo, egoismo, diffidenza, rabbia e frustrazione, relazioni familiari, competitività eccessiva o onnipresente, aggressività verbale, atteggiamento polemico, senso di alienazione, e d’isolamento, e conflittualità). - 2. Situazioni fisiche
La propria capacità di sopportare o evitare gli stressor fisici è ridotta (dolore, difficoltà respiratorie, intolleranza ai rumori, ai suoni, alla luce, al freddo, al calore, ecc.). - 3. Reazioni emotive
L’emotività presenta delle reazioni da cui possono scaturire l’impossibilità a sopportare determinate situazioni (ansia, frustrazione, panico, insicurezza, paura, depressione, delusioni d’amore, familiari e lavorative, insonnia, inappetenza, ecc.). - 4. Atteggiamenti comportamentali
L’attenzione a determinati comportamenti, tipici del nostro carattere, sono indicatori di stimoli stressanti (aggressività, isolamento, sottomissione, difficoltà di concentrazione, ecc.).
Come combattere lo stress cronico?
Parlando di stress negativo, è possibile riscontrare la possibilità di combattere questo stato intraprendendo delle possibili soluzioni. Molti rimedi curativi prendono in considerazione lo stile di vita, mettendo però in crisi il soggetto, quasi non fosse in grado di saper riconoscere il proprio stile di vita e la propria vocazione.
Quando si parla di stress, sarebbe opportuno “perdere le proprie convinzioni”, abbracciando tutte le possibili fonti di soddisfazione. Piuttosto che indicare quali dovrebbero essere i doveri di un soggetto, sarebbe più proficuo sottolineare quali sono le possibili attività che risultano positive nel tenere sotto controllo lo stress negativo.
Tra i tanti rimedi, è possibile iniziare a praticare un’attività fisica, purché non competitiva. Un esercizio riflessivo, infatti, rappresenta un momento in cui è possibile meditare liberamente, senza percepire la gravosità di un impegno.
Inoltre, è importante curare l’alimentazione evitando il più possibile “alimenti spazzatura” e cercando invece pietanze naturali e benefiche, che molti libri di ricette indicano.
Curare il proprio tempo libero è importante, senza per forza doverlo considerare come uno spazio sottratto alla vita familiare o a quella lavorativa. Il tempo libero dovrebbe diventare un’esigenza alla pari degli altri tempi che la nostra vita ci impone: questo spazio “per noi” dovrebbe essere non un obbligo, bensì un piacere.
Anche la cura del sonno è fondamentale. Il sonno, infatti, dovrebbe essere desiderato in quanto fonte di soddisfazione e non interpretato come una perdita di tempo: è infatti il momento in è possibile avvicinarsi al proprio spirito, attraverso il sogno. Questa è una vera e propria fonte di beneficio per il corpo intero, perché permette alla psiche di ristabilire quegli equilibri che una vita esageratamente vigile va molte volte a sgretolare.
Anche il rilassamento va nella stessa direzione del sonno, assumendo un’importanza fondamentale nella vita di tutti gli individui. Esistono molte scuole di pensiero a tal riguardo, tra cui Yoga, Scuola delle Respirazione e arti Marziali. Non importa quale tra queste si sceglierà, ma è importante il concetto dell’esigenza di un tempo da dedicare alla cura dello spirito e alla modulazione della respirazione, in modo da renderla più profonda e meno superficiale. Così, sarà possibile acquisire un buon livello di capacità di rilassamento, da poter gestire nei momenti di necessità.
Combattere lo stress è sicuramente più difficile che prevenirlo. Quando si parla di cura, infatti, significa che è già arrivato il momento di affrontare forme di medicalizzazione e di approcci farmacologici: questo, a sua volta, significa dover ricorrere a degli psicofarmaci, naturalmente prescritti da un medico specialista.
La prevenzione, invece, può implicare una chiacchierata con uno psicologo, che permetta di ritrovare quella bussola ormai perduta, che non indica più quale sia la giusta direzione.
Normalmente, lo psicologo si basa sull’espressione verbale, permettendo al soggetto di esercitare la necessità di esprimere i propri pensieri. Il racconto, infatti, è già un inizio di cura, che permette al soggetto di mettere in ordine i pensieri, che purtroppo molte volte sono vissuti nel caos.
Mettersi di fronte a un altro “competente” chiama il soggetto a un confronto anche con il proprio fantasma, che causa incomprensioni e reazioni emotive particolarmente pesanti.
È importante vedere lo psicologo non solo come cura ai propri malesseri ma come una “Psicologia Amica”, grazie alla quale sono rese possibili una serie di modalità d’incontro e di fiducia anche in se stessi, permettendo delle possibili metafore a vantaggio del soggetto stesso.
Questo, e non solo, permetterà al soggetto di ritrovare la strada intrapresa sin da piccoli, di cui forse si è persa la direzione.
A RISPONDERE ALLE DOMANDE:
Dr. Antonio Barbera
Specialista in Psicologia