Di statine si è parlato, di quanto importanti siano diventate queste sostanze nella pratica clinica, inizialmente solo come farmaci in grado di abbassare il colesterolo, oggi in grado di assicurare un benessere generale all’organismo grazie alla loro azione che si esercita a livello dei vasi arteriosi, una sorta di azione anti-aging, insomma, contrastando efficacemente l’invecchiamento delle cellule dei tessuti arteriosi e venosi, si è fatto largamente cenno.
Oggi occorre ricordare come questi farmaci siano entrati nella pratica clinica da parte dei medici via,via che si sono conosciute le importanti funzioni di questi farmaci.
Ma c’è una raccomandazione importante che i medici rivolgono ai propri pazienti che assumono statine; ovvero, mai sospendere l’assunzione di queste sostanze senza preventiva autorizzazione del medico curante, fatto ancora più importante se ad assumere statine sia un paziente che abbia già avuto un infarto al miocardio, in questo caso il rischio di mortalità si raddoppia entro un anno dall’evento rispetto a chi non ha mai assunto statine.
C’è da dire che secondo i medici non esiste farmaco cardiologico che una volta sospeso palesa una tale azione tanto negativa e non si conosce bene il motivo per cui si giunga a tanto, anche se non sarebbe del tutto da escludere il fatto che la sospensione improvvisa di statine riporta lo stato del paziente a quei livelli precari cui si trovava prima dell’evento, tanto più, se è grave l’infarto subito dal paziente.
Una cosa è certa, il ruolo determinante nella cura delle cardiopatie gravi da parte delle statine è ormai noto ed accertato anche perché, la possibilità di preservare le arterie da un altro eventuale insulto di qualsiasi natura, parrebbe definitivamente acclarata.