Al Policlinico San Martino di Genova inizieranno il 15 maggio i test sull’uomo (autorizzati dal Ministero della Salute) dell’AOS2020, uno spray nasale che potrebbe curare le forme meno gravi di Covid, prevenendo il peggioramento della malattia. Lo studio clinico randomizzato, monocentrico e controllato sarà coordinato dal professor Giancarlo Icardi, ordinario di Igiene dell’Ospedale e responsabile della sperimentazione.
Il dispositivo medico di classe III punta a indebolire la carica virale nelle vie respiratorie grazie all’acido ipocloroso (HCLO), sostanza prodotta dal corpo umano, stabilizzata dall’azienda produttrice, la APR Applied Pharma Research s.a: fortemente antimicrobico, l’acido uccide e rimuove virus e batteri in meno di 60 secondi e ci si aspetta faccia altrettanto con quello del Sars-CoV-2, varianti comprese. L’acido ipocloroso è stato isolato grazie alla nanotecnologia Tehclo™ e diluito in una soluzione acquosa di modo che non sia irritante per il naso e la gola, così da essere tollerabile anche ai soggetti più sensibili.
L’efficacia dello spray nasale è già stata dimostrata dai test in vitro dell’Institute for Antiviral Research dell’Utah State University pubblicati anche sul Giornale Ufficiale della Società Europea di Otorinolaringoiatria, ora bisognerà capire se agisce anche sull’uomo.
Spray nasale anti-Covid: come saranno i test
I 57 volontari, risultati positivi al Covid-19 ma con sintomi lievi, inaleranno lo spray per irrigare, idratare e pulire le mucose dalle 3 alle 5 volte al giorno e verranno monitorati per capire come agisce e se funziona in maniera soddisfacente.
Non trattandosi di un medicinale, come ha specificato l’azienda produttrice, se efficace sarebbe un’ottima soluzione con ridotti effetti collaterali per evitare il peggioramento della malattia e ridurre la contagiosità dei positivi, oltre che, come ha spiegato il prof Icardi, abbassare la probabilità che il virus possa scendere nelle vie aeree inferiori danneggiando i polmoni, così come il rischio di lesioni locali alle vie nervose olfattive, responsabili della perdita della capacità di sentire gli odori correlata al Covid-19.
I risultati dello studio dovrebbero essere disponibili nel giro di 4 mesi, permettendo la commercializzazione dello spray nasale entro la fine del 2021. Il CEO di APR Paolo Galfetti ha voluto sottolineare che AOS2020 sarebbe la miglior soluzione (economica) per ridurre il contagio in zone molto affollate, ma che il vaccino rimane la forma principale di lotta la Covid.
Leggi anche:
Chi è l’uomo che ha il Covid da un anno e non riesce a guarire
Varianti Covid in Italia: dove si trovano e la resistenza ai vaccini
Covid-19, da maggio tampone fai da te in vendita nei supermercati
Variante inglese Covid: presto per dire se sia più pericolosa e se resisterà ai vaccini
Long Covid: sintomi ed effetti di una sindrome sempre più diffusa