Al via la sperimentazione sull’uomo del vaccino italiano Takis-Rottapharm

Il vaccino made in Italy verrà testato sui volontari in tre ospedali, rispettivamente a Napoli, Roma e Monza

vaccino Jonhson & Johnson
Foto Pexels | cottonbro

Tra i ritardi e i rallentamenti della campagna vaccinale, arriva una buona notizia: il vaccino italiano Takis-Rottapharm, studiato in collaborazione tra le due realtà, la prima romana e la seconda monzese, si avvia verso la prima fase di test sull’uomo. Infatti, sarà somministrato a 80 volontari sani, suddivisi in quattro sottogruppi, ciascuno dei quali riceverà dosi diverse, alcune con richiamo altre senza. La seconda fase di test coinvolgerà 240 volontari, i quali riceveranno le dosi che avranno dati i risultati più efficaci.

Gli ospedali coinvolti saranno il Pascale di Napoli, lo Spallanzani di Roma e il San Gerardo di Monza, quest’ultimo collegato alla facoltà di Medicina dell’università Milano-Bicocca. Tutte e tre le strutture hanno partecipato allo studio del vaccino Takis-Rottapharm, ma ciascuna è responsabile della procedura, del trattamento e della verifica dei risultati. 

Nell’ospedale monzese si è partiti oggi con la somministrazione presso il Centro di Ricerca Fase 1 diretto da Marina Cazzaniga, ricercatrice di Oncologia Medica della Bicocca. Dopo il primo giro verranno aspettate 48 ore per valutare la presenza di eventuali effetti collaterali, dopodiché si passerà ad altri due volontari, e dopo due giorni ad altre tre per un totale di 30 persone.

Sul sito dell’Asst di Monza è ancora possibile arruolarsi tra i volontari per partecipare alla sperimentazione.

Il vaccino Takis-Rottapharm sfrutta l’elettroporazione

Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e Direttore Scientifico di Takis, ha spiegato che il vaccino Takis- Rorrapharm oltre a essere più facile da conservare e quindi da trasportare poiché più stabile a temperatura ambiente non rendendo necessaria la catena del freddo, “Per le sue caratteristiche, la produzione dell’antigene è prolungata nel tempo e il vaccino potrebbe funzionare bene già al primo ciclo” In merito alla somministrazione ha aggiunto che “può essere ripetuta più volte per una risposta immunitaria più solida, anche grazie all’impiego della tecnica dell’elettroporazione sviluppata da un’altra azienda italiana, IGEA di Carpi, che facilita l’ingresso del DNA nelle cellule muscolari e funge anche da adiuvante, stimolando quindi i processi immunologici“. Una collaborazione made in Italy a 360° gradi dunque per un vaccino che potrebbe velocizzare il processo di somministrazione in tutto il paese.

Il merito all’elettroporatore, Marina Cazzaniga ha spiegato che già a dicembre erano stati svolti dei testi per “testare i sintomi della procedura, per poter fornire poi ai soggetti che saranno arruolati nella sperimentazione i maggiori dettagli possibili“.

Paolo Bonfanti, direttore della Clinica di Malattie infettive del San Gerardo, ha spiegato che il Takis-Rottapharm è molto importante per il futuro perché dà “la possibilità di modificarlo adattandolo alla emergenza di varianti del virus non sensibili ai vaccini attuali“.