Gli spasmi affettivi, che colpiscono i bambini, possono essere spaventosi. Ecco come affrontarli al meglio.
I comportamenti dei bambini sono in grado di destare tante preoccupazioni nei genitori. A volte, infatti, alcuni atteggiamenti possono apparire come pericolosi. Questo è il caso degli spasmi affettivi. Si tratta di un termine usato per indicare l’interruzione della respirazione durante una crisi di pianto.
È un evento che può causare grande spavento nelle persone presenti. La paura più comune è quella che il piccolo, sopo aver terminato tutto l’ossigeno a disposizione, soffochi. Prima di saltare a conclusioni affrettate, ovviamente, bisogna discuterne con il pediatra. Solo a seguito di una diagnosi accurata, si potranno mettere in pratica le indicazioni per affrontare il problema.
Gli spasmi affettivi nel bambino: come affrontarli al meglio
Gli spasmi affettivi sono eventi piuttosto frequenti. Solitamente, colpiscono i bambini di età compresa tra i 6 e i 18 mesi. In rari casi, però, possono protrarsi anche oltre. L’evento segue sempre lo stesso schema. Il piccolo inizia a piangere in modo molto violento, a causa di un divieto, di uno spavento o di un rimprovero. Nel giro di un minuto circa, la respirazione subisce dei cambiamenti, fino a interrompersi momentaneamente.

A seguito di ciò, il bambino può andare incontro a piccoli svenimenti. Si può assistere anche a una modifica del colore della pelle. Essa può diventare scura o anche molto pallida. Ovviamente, non è facile affrontare una situazione di questo tipo. I genitori possono essere travolti dal panico, senza sapere come comportarsi. In realtà, c’è una soluzione semplice per interrompere la crisi.
È sufficiente avvicinarsi al bambino e soffiare sul suo viso. Sono di aiuto anche carezze e gesti di tenerezza. Il risultato sarà immediato. In questo modo, il piccolo si sentirà rassicurato e inizierà a tranquillizzarsi. Al contrario, ricorrere a rimproveri e a punizioni potrebbe innescare un drammatico circolo vizioso.
La cosa migliore sarebbe quella di provare a prevenire il verificarsi di questi eventi. Purtroppo, non è sempre possibile farlo. Anzi, sono pochi i casi nei quali si riesce a intervenire in tempo. Ad ogni modo, conoscendo anche il carattere dell’infante, si può provare a distrarlo per non scatenare attacchi di rabbia o di paura.
Non ci sono esami medici che permettono di diagnosticare gli spasmi affettivi. La valutazione è di tipo clinico e, solitamente, basta il racconto dei genitori per far comprendere al pediatra la situazione. Nonostante questo, in caso di dubbi, possono essere prescritti alcuni approfondimenti in modo da escludere altre eventuali cause.