Articolo aggiornato il 9 Marzo 2012
Problemi a carico del fegato e disturbi del sonno, possono essere causati da elevati livelli di ammoniaca nel sangue. L’iperammoniemia, così chiamata la condizione in cui tale sostanza è presente in circolo in quantità fuori dalla norma, è stata riscontrata, soprattutto, in pazienti affetti da cirrosi epatica: patologia molto grave, dovuta ad una serie di fattori, come l’obesità, l’abuso di alcol e l’epatite virale, che causa delle alterazioni funzionali del fegato.
L’associazione tra una scarsa qualità di sonno notturno, con conseguente sonnolenza e stanchezza diurna, insieme ai problemi epatici, e i livelli elevati di ammoniaca nel sangue, rappresenta il risultato di uno studio condotto dai ricercatori italiani dell’Università di Padova, guidati dalla dottoressa Sara Montagnese, insieme agli scienziati dell’Institute of Pharmacology and Toxicology di Zurigo, in Svizzera. I ricercatori hanno coinvolto dieci volontari sani e dieci affetti da cirrosi epatica, ai quali sono state somministrate delle proteine in grado di aumentare i livelli di ammoniaca nel sangue.
Dopo di che i volontari sono stati esaminati e monitorati mediante degli esami specifici, come l’elettroencefalogramma di veglia e quello di sonno, la concentrazione di ammoniaca nel sangue (ammoniemia) e la sonnolenza. I risultati, pubblicati sulla rivista Hepatology , hanno sottolineato che l’iperammoniemia causava, sia nei volontari sani che in quelli malati, un aumento della sonnolenza e un’alterazione del grafico dell’elettroencefalogramma durante il sonno. Inoltre può insorgere una condizione patologica, chiamata encefalopatia epatica, caratterizzata da disturbi neurologici e psichiatrici reversibili. Grazie a questi studi si potranno creare dei trattamenti volti a migliorare la condizione della sonnolenza diurna e della cirrosi epatica.