Un sonno eccessivo, che determina ingenti costi sociali. È l’ipersonnia, un nome che racchiude diversi tipi di disturbi del sonno, che vanno dalla narcolessia alla sindrome delle gambe senza riposo. Il comune denominatore è costituito da una mancanza di adeguato riposo, che influisce sulla qualità della vita e limita le prestazioni cognitive della vita quotidiana.
A risentirne non è solo la salute, ma anche il portafogli. Sono infatti piuttosto considerevoli le spese che narcolessia e ipersonnia comportano per ciò che concerne le visite mediche, i farmaci e i ricoveri ospedalieri. Le frequenti crisi di sonno, che colpiscono i soggetti, anche quando sono impegnati nel consueto svolgimento delle incombenze della vita di ogni giorno, comportano una valutazione del disturbo oggetto di molte spese, per riuscire a trovare una valida ed efficiente rimedio terapeutico.
In tema di disturbi del sonno si ritiene che i turni di lavoro sono più pericolosi. E d’altronde la questione non può essere affatto sottovalutata, se consideriamo che, in base a quanto è emerso da un’indagine, i cui risultati sono stati pubblicati su “Acta Neurological Scandinavia”, le spese complessive sostenute dai pazienti sono pari a 10.223 euro per la narcolessia e a 2.190 euro per l’ipersonnia.
Lo studio portato avanti dai ricercatori del Center for Healthy Aging dell’Università di Copenaghen ha messo in evidenza anche il fatto che molto spesso coloro che sono affetti da questi disturbi incontrano difficoltà anche nel trovare lavoro. Molte limitazioni quindi, che sono in relazione con il sonno, i disturbi e la loro percezione.
Per questo motivo è fondamentale fare attenzione a disturbi come l’insonnia o l’apnea notturna ma anche sapere come smettere di dormire troppo per non cadere nei rischi connessi all’ipersonnia.