Soffio al cuore, tutte le possibili cause scatenanti

soffio al cuore cos'è
Cos’è il soffio al cuore e quali sono i sintomi (tantasalute.it)

Un soffio al cuore non è sempre segno di patologia cardiaca, è un reperto clinico comune anche in individui sani, ma in alcuni casi può essere sintomo di un problema valvolare o cardiaco

Il cuore è un organo cavo con pareti quasi esclusivamente di natura muscolare e una vita media di circa settant’anni. Ha il compito di battere per circa 2,5 miliardi di volte in tutta la vita, riuscendo a compiere un lavoro usurante, che inizia a farsi sentire appena superata la soglia dei 60 anni.

Nel corso della vita, tuttavia, attraverso un’auscultazione del torace con lo stetoscopio, il medico può notare un suono anomalo. Normalmente, infatti, il cuore produce suoni causati dalla chiusura valvolare durante il ciclo cardiaco. Lo scorrimento del sangue attraverso atri, ventricoli e strutture vascolari, invece, avviene silenziosamente. Quando l’esperto, però, riscontra un rumore udibile quando il flusso sanguigno diventa turbolento nelle strutture cardiovascolari, si parla di soffio al cuore.

Ecco, ma quali sono le cause di questo disturbo?

Soffio cardiaco, sintomi diversi e variabili

Il soffio cardiaco viene definito ‘innocente‘, ovvero funzionale, se riguarda semplicemente un passaggio accelerato del sangue nelle strutture cardiache non attribuibile ad anomalie cardiovascolari. E può verificarsi in condizioni fisiologiche, ad esempio in età pediatrica, in presenza di anemia, febbre o forte stress, in  caso di gravidanza o di ipertiroidismo e in soggetti sportivi sani e magri.

Quando invece il soffio cardiaco è patologico la sua manifestazione è una conseguenza di alterazioni anatomiche e funzionali delle strutture cardiovascolari. In tal caso può trattarsi di una problematica congenita dovuta a difetti delle strutture cardiache, a malformazioni congenite delle valvole oppure può trattarsi di soffio acquisito come conseguenza di un’altra causa scatenante. In quest’ultimo caso può essere legata a cause molto differenti e che possono riguardare l’età, alterazioni degenerative o calcificazioni del tessuto valvolare o depositi di calcio nell’aorta dovuti all’aterosclerosi, patologie del muscolo cardiaco, patologie infettive o infiammatorie croniche, autoimmuni, reumatologiche e del tessuto connettivo oppure a complicazioni postinfartuale, postumi di radioterapia, abuso di sostanze stupefacenti o altre sostanze tossiche.

soffio cuore cause
Quali sono le maggiori cause del soffio al cuore – tantasalute.it

Quando il soffio è innocente è generalmente asintomatico e, soprattutto se riscontrato in età pediatrica, può sparire durante la crescita. In altri casi può cessare con la scomparsa del fattore scatenante.

Quando invece il soffio è organico i sintomi sono legati alle cardiopatie che lo hanno scatenato. E possono variare, ad esempio nei neonati e nei bambini, da un ritardo nella crescita a un’eccessiva magrezza, da uno scarso appetito a cianosi di mani e labbra.

Altri sintomi possono essere il senso di affaticamento e la stanchezza cronica indipendentemente dagli sforzi compiuti; vertigini o sincopi in seguito a sforzi; dispnea da sforzo o anche a riposo, ma anche palpitazioni, edemi declivi, aumento ponderale, turgore giugulare, epatomegalia ed eccessiva sudorazione immotivata.

Inizialmente non è raro che la patologia sia asintomatica. In condizioni di gravità media i sintomi possono essere modesti ed episodici o solo dovuti a uno sforzo, fino ad arrivare a essere costanti anche in condizioni di riposo nelle forme più gravi o acute.

Indubbiamente è molto importante una corretta interpretazione delle caratteristiche dei soffi cardiaci per procedere con qualsiasi decisione medica. Vengono infatti valutati l’intensità del soffio cardiaco, la sua localizzazione rispetto alle valvole cardiache, il tono, il momento di comparsa, la durata ed eventuali fattori in grado di modificarlo.

Tali valutazioni si accompagnano inoltre a un’accurata anamnesi per poter fare diagnosi differenziali. In alcuni casi il medico può richiedere di approfondire anche con un ecocardiogramma colordoppler, un elettrocardiogramma basale, un ecocardiogramma transesofageo, un test da sforzo e altre modalità di diagnosi per intervenire adeguatamente con eventuali trattamenti farmacologici.