Quali sono i sintomi, le cause, le cure e le conseguenze del soffio al cuore? Cos’è? Quando si parla di “soffio al cuore”, ci si riferisce ad una condizione in cui il flusso del sangue spinto dalla contrazione del muscolo cardiaco, per l’appunto, perde la silenziosità che lo caratterizza normalmente, emettendo un leggero fruscio. Nella maggior parte dei casi, il soffio al cuore non è da considerarsi grave, ma altre volte può nascondere dei problemi cardiaci anche seri. Il soffio al cuore può interessare sia neonati che bambini e adulti. Ma qual è la sintomatologia che lo caratterizza? Da cosa è provocato? Qual è il trattamento per la guarigione. Scopriamo di più su questa patologia legata al cuore.
Cos’è
Cos’è il soffio al cuore? Il soffio al cuore è una condizione in cui il flusso del sangue che viene spinto dalla contrazione del muscolo cardiaco perde la propria caratteristica e normale silenziosità, emettendo un lieve fruscio: quando il sangue scorre all’interno del cuore, infatti, il suo flusso è del tutto silenzioso ma, in caso di soffio al cuore, questo può divenire vorticoso e generare un rumore che è ascoltabile con il fonendoscopio.
Nella maggior parte dei casi, il soffio al cuore non è pericoloso, ma altre volte può rappresentare un problema cardiaco abbastanza serio.
Il soffio al cuore può manifestarsi sia in neonati che in bambini e adulti.
Esistono, inoltre, due tipi di soffio al cuore:
- Soffio al cuore innocente: si tratta di una forma benigna, non provocata da problemi cardiaci e abbastanza comune tra i bambini sani.
- Soffio al cuore anomalo: si tratta di una patologia più seria caratterizzata da una sintomatologia ben precisa e che, generalmente, include malformazioni cardiache congenite – come problemi di forma e di struttura del cuore sin dalla nascita – o disturbi a carico delle valvole cardiache, i quali si verificano come conseguenza di malattie, infezioni o per l’invecchiamento.
Il più delle volte – come anticipato prima – il soffio al cuore non è pericoloso.
Il cuore
Il cuore è un muscolo che funziona come una pompa e che batte circa 100 mila volte al giorno. Questo si divide in due parti tramite una parete interna detta “setto interatriale”: il lato destro del muscolo pompa il sangue verso i polmoni, così che si rifornisca di ossigeno e possa dirigersi, una volta ossigenato, al lato sinistro del cuore che ha il compito di pomparlo verso il resto dell’organismo.
Il cuore si divide in quattro cavità, vanta ben quattro valvole ed è, ovviamente, collegato a diversi vasi sanguigni:
- Vene: queste sono dei vasi che trasportano il sangue verso il cuore dal resto dell’organismo.
- Arterie: queste sono, invece, dei vasi che hanno il compito di trasportare il sangue dal cuore verso l’intero organismo.
A raccogliere il sangue che giunge dal cuore sono gli atri, ovvero le due cavità superiori; a pompare il sangue fuori dal cuore verso i polmoni e il resto del corpo sono, invece, i ventricoli, le due camere inferiori.
Ci sono, poi, le quattro valvole cardiache che controllano la circolazione del sangue che proviene dagli atri e che è diretta nei ventricoli, ma anche quella proveniente dai ventricoli diretta nelle due arterie principali collegate al cuore:
- Valvola tricuspide: questa si trova tra l’atrio e il ventricolo, nel lato destro.
- Valvola polmonare: questa trasporta il sangue verso i polmoni ed è collocata tra il ventricolo e l’entrata dell’arteria polmonare, nel lato destro.
- Valvola mitrale: si trova tra l’atrio e il ventricolo, ma questa volta nel lato sinistro.
- Valvola aortica: anch’essa si trova nel lato sinistro, tra il ventricolo e l’entrata dell’aorta, l’arteria adibita al trasporto del sangue verso l’organismo.
Le valvole si aprono e si chiudono per consentire al sangue di scorrere nella cavità o nell’arteria, chiudendosi poi per impedire al sangue di fluire nel verso opposto: il rumore del battito cardiaco ascoltato dal medico con lo stetoscopio è proprio quello delle valvole che si aprono e si chiudono.
I sintomi
Il soffio al cuore di tipo innocente è asintomatico, in quanto non causato da patologie cardiache; al contrario del soffio anomalo che può presentare la sintomatologia seguente.
Negli adulti
Negli adulti, i sintomi del soffio al cuore possono essere diversi e includere:
- Fiato corto, durante l’esercizio fisico;
- Dolore al torace;
- Colore bluastro della pelle, in special modo di dita e labbra;
- Sudorazione eccessiva;
- Stanchezza;
- Vertigini;
- Svenimento.
I sintomi dipendono molto anche dalla gravità della condizione e dalla causa del soffio.
Nei neonati
Il soffio al cuore nei neonati può presentare la seguente sintomatologia:
- Ritardi nella crescita;
- Fiato corto;
- Stanchezza;
- Dolore al torace;
- Sudorazione eccessiva;
- Colore bluastro della pelle, in particolar modo di dita e labbra.
I sintomi sono, dunque, simili a quelli negli adulti.
Nei neonati, i soffi al cuore sono spesso dovuti a malformazioni cardiache congenite: si tratta di problemi alla struttura del cuore già alla nascita e che possono provocare delle anomalie nella circolazione del sangue nel cuore.
Nei bambini
Nei bambini, i sintomi sono simili a quelli degli adulti e dei neonati, ovvero:
- Fiato corto, durante l’esercizio fisico;
- Dolore al torace;
- Colore bluastro della pelle, in special modo di dita e labbra;
- Sudorazione eccessiva;
- Vertigini;
- Stanchezza;
- Svenimento;
- Ritardi nella crescita.
Nella maggior parte dei casi, i bambini e gli adulti che hanno un soffio al cuore non è necessario che limitino lo sport, a meno che non vi siano particolari indicazioni da parte del medico.
Nei bambini, i soffi cardiaci sono abbastanza frequenti – circa il 50-60 per cento – e, nella maggior parte dei casi, si tratta di soffi privi di significato patologico e propri di un cuore perfettamente sano.
Le conseguenze
Le conseguenze e le complicazioni del soffio al cuore possono essere serie solo quando questo è di tipo maligno e, dunque, dovuto a malformazioni congenite o, ad esempio, a malattie di fondo non curate che possono accentuarne la presenza.
È sempre consigliabile rivolgersi in modo tempestivo al medico e/o cardiologo, così da individuare la causa del soffio al cuore e capire come intervenire per evitare complicanze.
Le cause
Le cause del soffio al cuore possono essere molteplici:
- Insufficienza valvolare, quando le valvole non si aprono e chiudono come dovrebbero;
- Stenosi, ovvero quando il flusso sanguigno passa attraverso la parziale ostruzione di un vaso arterioso o di un apparato valvolare;
- Flusso retrogrado attraverso valvola insufficiente, quando il sangue è risucchiato da una valvola incontinente e torna indietro invece di progredire;
- Flusso in vaso arterioso dilatato, come in caso di aneurisma aortico;
- Malformazioni cardiache congenite, come la cardiomiopatia ipertrofica;
- Anemia;
- Stress cronico;
- Disturbi valvolari acquisiti, per via di febbre reumatica, infezioni come l’endocardite batterica, infarto, insufficienza cardiaca, ipercolesterolemia, ipertensione o aterosclerosi;
- Gravidanza, quando l’organismo della donna produce una maggiore quantità di sangue;
- Ipertiroidismo;
- Obesità e sovrappeso;
- Sifilide;
- Malattie reumatiche;
- Invecchiamento, a causa del deposito di calcio e altre sostanze sulle valvole cardiache;
- Circolazione sanguigna all’interno del cuore maggiore rispetto alla norma.
I soffi benigni, innocenti o funzionali sono quelli fisiologici, abbastanza comuni che non hanno nulla a che vedere con le cause patologiche: generalmente, sono temporanei e spariscono in assenza delle condizioni che li hanno provocati, come stress eccessivo, anemia o gravidanza. Questi sono caratterizzati da rumori provocati dal sangue che circola tramite le valvole e le cavità cardiache o nei vasi sanguigni collegati al muscolo cardiaco: possono essere legati ad una circolazione sanguigna maggiore del normale, all’interno del cuore.
I soffi al cuore anomali o maligni sono, invece, quelli provocati da specifiche patologie, che possono interessare le strutture cardiache o influire tramite altre malattie. Di questi fanno parte anche le malformazioni cardiache congenite – che possono interessare le pareti interne del cuore, le valvole cardiache o le arterie e le vene che trasportano il sangue da e verso il cuore – e i disturbi valvolari acquisiti: i disturbi a carico delle valvole cardiache sono spesso la causa di soffi anomali e possono essere sviluppati come conseguenza di malattie.
Naturalmente, ciascun soffio, a seconda della causa scatenante, può essere più o meno grave.
Leggi anche
La diagnosi
Alla comparsa di segni e sintomatologia, è consigliabile rivolgersi al proprio medico e/o cardiologo che – tramite alcuni esami e analisi – potrà stabilire la diagnosi e la terapia più adatta al caso specifico.
Oltre alla classica visita medica – tramite lo stetoscopio sarà possibile ascoltare il battito cardiaco e identificare eventuali soffi – e allo studio dei sintomi, sarà necessario procedere con dei test di approfondimento per individuare la causa esatta del disturbo e l’eventuale presenza o meno di altre malattie: sono, ad esempio, utili la radiografia toracica, l’elettrocardiogramma per monitorare l’attività elettrica del cuore e la velocità del battito, l’ecocardiogramma e l’ecocolordoppler, oltre all’ecocardiografia prima e dopo uno sforzo.
L’intensità del rumore del soffio al cuore verrà valutata da una scala che va da 1 a 6, dove il soffio al cuore 1/6 indica un’intensità debole e 6/6 l’esatto opposto.
Le cure
Quali sono le cure contro il soffio al cuore? Il trattamento dipenderà dalla causa scatenante e dalla gravità della condizione.
Nei casi più lievi, non è necessario intraprendere particolari terapie: si tratta, soprattutto, dei casi di soffio benigno, il quale può persistere per tutta la vita. In presenza di soffio innocente, è sicuramente importante migliorare le proprie abitudini di vita, facendo della regolare attività fisica e seguendo un’alimentazione corretta, ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali.
Nei casi più importanti, in presenza di malattie di fondo e di soffio maligno, potrebbero essere prescritti alcuni farmaci, ad esempio:
- Diuretici: per favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso dal corpo;
- Beta bloccanti e ACE-inibitori: utili in caso di ipertensione, che può accentuare i soffi al cuore o favorirne la comparsa;
- Fibrati e statine: indicati per il controllo dei valori di colesterolo nel sangue, i cui livelli alti possono contribuire ad aumentare il soffio al cuore;
- Digitalici: di aiuto quando il soffio al cuore è la conseguenza di un indebolimento cardiaco;
- Anticoagulanti: per impedire la formazione di coaguli di sangue nel cuore.
Nei casi più gravi, infine, potrebbe essere necessario intervenire con un intervento chirurgico, che può prevedere:
- Sostituzione della valvola danneggiata;
- Ricostruzione di un vaso sanguigno;
- Cateterismo cardiaco;
- Dilatazione di un vaso sanguigno.
Ovviamente, il tipo di trattamento, di intervento chirurgico o di farmaci, la loro dose e la durata della terapia saranno decisioni esclusive del medico.
La prognosi
Infine, la prognosi dipenderà da diversi fattori: ad esempio, dalla gravità della condizione, dalla causa scatenante e dalla tempestività di intervento, oltre che dall’età e dallo stato di salute del paziente.