Il sintomo dell’emicrania più comune è il mal di testa: questo normalmente prende avvio dalla sezione anteriore o laterale della testa, e si può verificare uni- o bilateralmente; più raramente il dolore si localizza nella parte posteriore del cranio.
Il mal di testa dell’emicrania può avere durata, intensità e frequenza variabili da un paziente all’altro: normalmente è monolaterale e pulsante, con un’intensità media o grave, specialmente quando il dolore si estende dal cranio anche al collo e alle spalle, cosa che accade circa nel 50% dei casi.
I sintomi più comuni dell’emicrania, oltre al mal di testa, sono:
- nausea
- vomito
- fotofobia, o sensibilità alla luce
- fonofobia, o sensibilità ai suoni
- osmofobia, sensibilità agli odori
A questa sintomatologia, più frequente, può accompagnarsi una o più di queste condizioni:
- stanchezza
- sonnolenza
- irritabilità
- diminuzione del livello di concentrazione
- diarrea
- gonfiore addominale
- cambi repentini dell’umore (si passa in poco tempo dall’euforia alla depressione)
- gonfiore o dolorabilità del cuoio capelluto
- rigidità muscolare o del collo
- minzione frequente
- sudorazione eccessiva accompagnata da brividi di freddo
- pallore
Durante la fase di recupero, alcuni sintomi dell’emicrania potrebbero continuare a manifestarsi in una condizione chiamata emicrania postdromica: in genere, si caratterizza per una continua sensazione di dolore nella zona vittima dell’attacco emicranico. In alcuni casi, si possono verificare scompensi di tipo cognitivo, gastrointestinale, repentini cambiamenti dell’umore e debolezza diffusa.
È da sottolineare che non tutti i pazienti manifestano la totalità di questi sintomi; l’emicrania si caratterizza, infatti, per una sintomatologia variabile da persona a persona per durata, intensità e frequenza del disturbo e dei sintomi associati.
In un terzo dei pazienti, con una percentuale che si attesta infatti attorno al 30% circa delle persone colpite, si manifestano i sintomi neurologici tipici dell’emicrania con aura:
- Problemi alla vista reversibili: i disturbi della visione si caratterizzano per la comparsa di luci tremolanti, comparsa di linee colorate o nere nel campo visivo, motivi a zig-zag a lato, figure sfocate o macchie. Nella maggior parte dei casi si tratta, quindi, di un’alterazione parziale e non totale della capacità visiva che, nonostante ciò, può inibire la capace di svolgere alcune attività quotidiane come leggere o guidare.
- Sintomi sensitivi: rigidità muscolare, sensazione di formicolio o spilli soprattutto su collo, spalle e arti superiori, nonché ipoestesia, cioè la diminuzione della sensibilità e della risposta agli stimoli.
- Difficoltà di coordinamento: si verifica specialmente in relazione alla capacità di equilibrio del paziente, che si sente disorientato.
- Difficoltà a parlare: incapacità transitoria a comporre frasi di senso compiuto o ad articolare alcuni suoni.
- Perdita di coscienza: solo nei casi più gravi, è molto raro ma non è da sottovalutare.
Poiché alcuni di questi sintomi possono essere spia di una patologia ben più grave e invalidante dell’emicrania con aura, è bene, in caso di dubbi o dolori molto intensi, rivolgersi al proprio medico curante.
Normalmente la sintomatologia più lieve tende a scomparire spontaneamente nel giro di qualche ora, solitamente l’intervallo di tempo va dalle quattro ore (per gli attacchi emicranici più lievi) sino a 72 ore, o tre giorni (per l’emicrania più grave).
Nel caso in cui gli episodi emicranici si ripetano per un periodo di tempo maggiore di 15 giorni al mese, per un periodo di almeno tre mesi consecutivi, allora si parlerà di emicrania cronica, una patologia che può anche, nei casi peggiori, diventare invalidante per il normale svolgimento delle attività quotidiane. Per questo è sempre bene rivolgersi al proprio medico, che saprà valutare la condizione di salute generale e comprendere, se possibile, i fattori scatenanti degli attacchi emicranici; in alcuni casi, potrà arrivare a prescrivere farmaci specifici come gli analgesici, che potranno aiutare a contenere l’intensità del dolore.