Le sigarette elettroniche sono sempre più diffuse, spesso nella convinzione che siano meno problematiche rispetto a quelle tradizionali.
In questi ultimi anni, ha preso piede una nuova moda: fumare le sigarette elettroniche. Di tutti i tipi e di diversi i gusti, chi ne dispone è convinto di apportare grossi rischi alla sua salute. Non sa, però, che non è affatto così.
Le stime però dicono altro e mostrano come, in generale, il fumo determini la comparsa di disturbi come mancanza di respiro, costrizione del torace e problematiche con un’incidenza sempre maggiore soprattutto tra i più giovani, come gli adolescenti.
Sigarette elettroniche: cosa comportano per l’organismo
Le analisi condotte hanno determinato come, già nel 2014, l’incidenza sui giovani era elevatissima. Si parla, infatti, di una media di 17 anni e un uso diffuso di queste sigarette, cresciuto nel tempo, che ha portato all’insorgenza di bronchite nei 12 mesi successivi, catarro, problemi respiratori, mancanza di aria e disturbi per almeno tre mesi come tosse persistente.

I dati del 2014 sono stati raccolti e analizzati con quelli degli anni seguenti. E si è riscontrato che nell’81% dei casi il problema maggiore per chi fa uso di sigarette elettroniche è il respiro sibilante. Nel 78% dei casi è presente respiro affannoso, possibilità due volte superiore di sviluppare la bronchite, problemi respiratori. Lo studio è di tipo osservazionale, concentrato soprattutto sui più giovani che rappresentano un target in crescita per questo tipo di sigarette.
Oggi il consumo si struttura soprattutto con: sigarette tradizionali, IQOS e sigarette elettroniche. La sigaretta tradizionale brucia, quindi genera la combustione del tabacco. Il modello IQOS invece usa una piccola sigaretta, riscaldata da un circuito metallico senza bruciare quindi simula il fumo tradizionale. La sigaretta totalmente elettronica quindi con liquido funziona con un vapore che viene inalato dal beccuccio.
Quando si parla di fumo, tutto fa male. La fondazione Veronesi ha fatto un lavoro in merito per rintracciarne i rischi. Secondo i dati pubblicati, che si possono consultare nel dettaglio proprio sul sito di riferimento, la percentuale di rischio maggiore è per la sigaretta che è nociva al 100%, IQOS al 30% e quella elettronica all’8% (ovvero con vapore, non altre formule). Tutte fanno male, ma – stando ai dati analizzati dai medici – quella elettronica tra le tre fa meno male.
Questi dati sono stati confrontati anche per fare luce su cosa aspettarsi a lungo termine. In particolare, si sono evidenziati i fattori cancerogeni presenti nelle sigarette altamente pericolosi, soprattutto poi se inizia a fumare in giovane età. Quindi è totalmente errato pensare che queste sigarette “alternative” non siano altrettanto pericolose. Confrontando tutti gli studi citati, queste sono meno pericolose, ma comunque nocive per la salute.