Sessualità: torna la sifilide

Tornano malattie ormai date per scomparse, e tornare pericolose come e forse anche più di prima, proprio perchè ormai sottovalutate: è il caso della sifilide, che si trasmette con il sesso non protetto

sifilide ritorno

Articolo aggiornato il 10 Novembre 2010

sifilide ritorno Negli ultimi dieci anni i casi di sifilide registrati ogni anno in Italia erano circa 150-200. Oggi arriviamo a oltre 1500. Un’impennata vera e propria per la malattia venerea, che non può passare inosservata: a lanciare l’allarme sono, in particolare, gli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove, nei primi 10 mesi di questo 2010, sono stati trattati già 90 casi.

La sifilide è una malattia a trasmissione sessuale, causata da un batterio, il Treponema Pallidum: “I primi sintomi non sono eclatanti, così spesso vengono sottovalutati dai pazienti fino a quando interessano gli organi interni causando infarti, ictus e cecità” spiega la dottoressa Anna Di Landro, dermatologa dell’Ambulatorio Malattie trasmesse sessualmente (Mts) degli Ospedali Riuniti.
 
“Colpisce senza distinzioni di età o di nazionalità, ma è più frequente nei soggetti sieropositivi e nelle giovani donne straniere che spesso scoprono di esserne affette durante i controlli in gravidanza” aggiunge la dermatologa. Per altro la sifilide rappresenta un rischio anche per il feto, perché può causare aborti, oppure, conseguenze gravi dopo la nascita (handicap o anche morte neonatale).
 
A che cosa si deve questo nuovo incremento di una malattia data quasi per scomparsa? “L’incidenza della sifilide è in crescita soprattutto per i costumi sessuali più liberi e l’aumento di viaggi e flussi migratori dall’Africa, dall’est Europa e dall’America centro-meridionale, dove la malattia è endemica” continua l’esperta. Tempo fa esperti inglesi avevano dato la colpa anche a Facebook, per la sua capacità di favorire il sesso occasionale e non protetto.
 
Per proteggersi dalle infezioni sessuali diventa, quindi, essenziale assumere comportamenti adeguati sotto le lenzuola, non rinunciando mai al profilattico, che va usato sin dall’inizio del rapporto (anche in caso di incontri anali e/o orali), con il partner di sempre, se è colpito da un’infezione, e a maggior ragione con partner occasionali, di cui non si conosce lo stato di salute.

Ti potrebbe interessare