Sentire le voci non può essere considerato sempre un sintomo di un disturbo psichiatrico. Su questo punto c’è grande fermento da parte della ricerca scientifica, visto che, attraverso l’utilizzo della risonanza magnetica funzionale, si sono prese in considerazione le varie aree cerebrali che si attivano nel momento in cui si hanno le allucinazioni uditive. Ne è emerso che in assenza di una psicosi le voci possono essere considerate le stesse che si manifestano nel dormiveglia e sono tante le persone che le sentono, anche se spesso il problema viene tenuto nascosto.
Eppure gli ultimi studi in merito alla questione hanno messo in evidenza che le allucinazioni uditive verbali possono esserci anche nello stato di veglia, interessando soggetti che non soffrono di malattie mentali.
Le allucinazioni vanno viste come delle percezioni che si hanno anche quando gli organi di senso non vengono stimolati. Di solito il tutto viene ricondotto a delle patologie mentali, anche se il fenomeno è ritenuto consueto nelle fasi di addormentamento, di risveglio e dopo la scomparsa di una persona cara.
Alcuni esperti sottolineano che, anche se il tutto non è rapportabile ad una malattia psichiatrica, ci possono essere dietro delle cause rintracciabili in eventi traumatici sepolti nella memoria, come una violenza, un’aggressione e l’essere stati coinvolti in una catastrofe naturale.
A questo proposito fa notare Mario Maj, presidente della Società europea di psichiatria: “Una storia relegata nell’oblio che, secondo studi recenti, si associa a un rischio doppio di avere allucinazioni uditive verbali e circa sei volte maggiore di sentire voci che commentano o comandano.”