Articolo aggiornato il 9 Giugno 2008
La sclerosi multipla potrebbe far meno paura di un tempo, ma ad una condizione, che la si affronti sul nascere senza indugio alcuno e, soprattutto, senza perdere tempo prezioso. A questo risultato sarebbero giunti ricercatori del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell’Ospedale S.Andrea, Università La Sapienza di Roma con a capo il professore Carlo Pozzili. E’ l’Interferone Beta-1B il farmaco d’elezione da praticarsi immediatamente dopo l’evidenza di un primo esordio della malattia che dovrà essere immediatamente somministrato e con questa corretta condotta vi è la possibilità concreta di ridurre la progressione della grave patologia di almeno un buon 40% .
E’ dunque opportuno che i cittadini imparino a riconoscere dai sintomi la malattia ed in questo dovranno essere aiutati da medici, medici specialisti neurologi, infermieri e psicologi che dovranno muoversi tutti insieme in una sorta di squadra, come anche previsto dal progetto “Question Time” per la Sclerosi Multipla, partito da Roma e diffusosi in tutta Italia.
Cenni sulla Sclerosi Multipla
La sclerosi multipla è la prima causa di invalidità dovuta a problemi neurologici; colpisce per lo più le donne con una prevalenza d’esordio fra i 20 ed i 40 anni d’età, anche se, come si è visto, ha il suo culmine nell’età compresa fra i 20 ed i 30 anni. Ogni anno soltanto in Italia con la malattia ci devono fare i conti qualcosa come 54 mila nuovi pazienti; dunque una malattia a grande diffusione, complessa ed in parte ancora sconosciuta circa la sua eziologia.
C’è anche da ricordare che la sclerosi multipla rappresenta un costo, oltre che umano anche economico, fra i più alti per la collettività, se solo si considera che un malato di sclerosi multipla costa al Sistema Nazionale circa 25.000 euro all’anno, ma quando le condizioni del paziente si aggravano, al punto da perdere completamente la propria autosufficienza, lo stesso ammalato può giungere a costare all’intera collettività, qualcosa come 60.000 euro; lo dice l’AISM, l’Associazione italiana Sclerosi Multipla.
Approccio terapeutico alla malattia
Da segnalare, riguardo al trattamento con l’Interferone Beta – 1 B, che nei pazienti sottoposti a terapia con questo presidio farmacologico, dopo tre anni dalla prima somministrazione, se questa era stata precoce all’esordio dei primi sintomi, le possibilità di sviluppare la malattia erano diminuite del 41% rispetto a chi non si era sottoposto a terapia o lo aveva fatto in epoca tardiva.
Sintomatologia
Purtroppo la caratteristica della sclerosi multipla è quella di presentarsi con un corollario di sintomi sfumati, spesso di scarso significato clinico e confusi che, inizialmente finiscono col ritardare il ricorso al medico proprio perché quasi sempre riferiti dal paziente ad altre cause patologiche.
E così non sempre i disturbi visivi, non particolarmente accentuati, l’astenia con facilità di affaticamento dopo sforzi anche leggeri, la supposta scarsa sensibilità delle estremità, non sempre conclamatasi insieme, qualche fastidio appena accennato dei movimenti, portano il paziente a richiedere assistenza ad un medico che, di fronte a tali sintomi, lo sottoporrà a più accurati esami. Eppure, potendo, questo è proprio il momento in cui intervenire, proprio per scongiurare che la sclerosi multipla si incanali per strade e percorsi, spesso tortuosi e sconosciuti e quanto mai imprevedibili, che difficilmente sarà possibile correggere una volta intrapresi.