Dormire poco, per la precisione meno di otto ore per notte, favorisce l’accumulo di peso in eccesso negli adolescenti. Questo, in estrema sintesi, il risultato di uno studio americano pubblicato sulla rivista scientifica “Sleep”. Fare le ore piccole, infatti, scatenerebbe il desiderio di cibarsi di alimenti ipercalorici, favorendo, quindi, l’obesità.
Abbiamo già avuto modo di parlare dell’importanza di dormire un giusto numero di ore per notte, ma questa volta le conseguenze riguardano l’alimentazione.
Lo studio
I ricercatori, un gruppo proveniente dalla Case Western Reserve University School of Medicine, del Rainbow Babies & Children’s Hospital di Cleveland e del Brigham and Women’s Hospital, hanno studiato 240 ragazzi tra i 16 e i 19 anni (il 18% dei quali obeso) constatando che dormire poco determina variazioni delle abitudini alimentari che alterano l’equilibrio energetico, aumentando le percentuali di calorie legate al consumo di grassi e riducendo quelle da carboidrati.
I risultati
In sostanza gli esperti avrebbero registrato, negli adolescenti nottambuli, e soprattutto nelle ragazze, un aumento medio del consumo di grassi pari al 2,2% al giorno. Una percentuale che gradualmente potrebbe favorire la comparsa dell’obesità. Senza contare che un altro recente studio avrebbe evidenziato nei giovani che dormono poco un incremento dello stress, con conseguenze psicologiche da non sottovalutare.
Chi fa le ore piccole, inoltre, non solo mangerebbe più cibi grassi, ma lo farebbe in orari “anomali”, cominciando a sgranocchiare cibo già tra le 5 e le 7 del mattino: “Un orario alterato dei pasti in chi dorme poco può anche essere una forma di stress metabolico” suggerisce Susan Redline, tra gli autori dello studio. Saranno comunque necessari ulteriori studi per chiarire il legame tra sonno, abitudini alimentari e metabolismo e le differenze in tal senso tra ragazzi e ragazze.