Salute: 1 Italiano su 5 soffre di intolleranza ortostatica

Vertigini, tremori, nausea che compaiono quando ci si alza in posizione eretta? Potrebbe trattarsi di intolleranza ortostatica, un disturbo di cui si parla poco ma frequente

postura intolleranza ortostatica

postura intolleranza ortostaticaL’intolleranza ortostatica, ossia l’intolleranza verso la postura eretta, è un disturbo di cui non si parla molto spesso eppure riguarda il 20% degli Italiani. Un connazionale su 5, quindi, deve fare i conti con sintomi fastidiosi quando si alza dalla posizione seduta o sdraiata: dalle vertigini alla nausea, dalla vista annebbiata a tremori e palpitazioni. Un problema cui è stato dedicato un intero convegno tenutosi recentemente all’Ircss Policlinico San Donato di San Donato Milanese (Milano). Ecco, quindi, cosa bisogna sapere.

Le possibili cause di intolleranza ortostatica sono numerose, così come le forme del disturbo: “Comprendono sia forme relativamente benigne e reversibili, dovute a disfunzioni del sistema nervoso autonomo, che forme più severe di ipotensione ortostatica, dovute a malattie neurodegenerative o a severe neuropatie autonomiche” spiegano gli esperti del Policlinico.
 
I disordini di intolleranza ortostatica, inoltre, assumono caratteristiche differenti a seconda dell’età della persona: “Nei giovani possono essere causati da fattori come sedentarietà, stati d’ansia, e ipovolemia (diminuzione del volume di sangue circolante) e possono essere curati e risolti in maniera più semplice” chiariscono gli esperti. “L’ipotensione ortostatica negli anziani può spesso essere correlata a un eccesso di farmaci (soprattutto quelli contro la pressione alta) o essere associata ad altre patologie“.
 
E’ evidente, quindi, l’importanza di una diagnosi precisa per poter procedere alla cura più adatta, che si differenzia in base al grado di serietà del disturbo. Per le forme più lievi, infatti, è spesso sufficiente attuare dei piccoli accorgimenti quotidiani: “Aumentare l’assunzione di sale e fluidi nella dieta e assumere piccoli e frequenti pasti o evitare di restare a lungo immobili in posizione verticale e mantenere elevata la testa in posizione supina per non essere mai completamente orizzontali” esemplificano gli esperti.
 
Oppure si interviene cercando di rimuovere eventuali cause all’origine: combattere gli stati d’ansia, per esempio, oppure modificare (ovviamente su prescrizione medica) l’assunzione di alcuni farmaci che determinano il disturbo, sostituendoli con altri ugualmente efficaci per la terapia necessaria al paziente.
 
Per le forme più serie, invece, è necessario ricorrere a una cura farmacologica specifica. Proprio al Policlinico San Donato è in uso una cura innovativa, messa a punto dai ricercatori della Mayo Clinic Medical Center di Rochester (USA), a base di bromuro di piridostigmina, un farmaco originariamente impiegato nella cura della miastenia gravis ,che si è dimostrato in grado di aumentare la vasocostrizione e la pressione sanguigna migliorando l’ipotensione. Ad oggi il San Donato è l’unico centro italiano a utilizzare questa terapia, e con risultati positivi.