Qualche giorno fa, in un convegno, che si è tenuto nella città di Fiuggi, alcuni esperti si sono riuniti per discutere sul problema dell’apnea notturna. Il tema che faceva capo al convegno era appunto: Sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Moltissime persone presentano il problema del russare; in Italia sono circa due milioni. Problema, molte volte deriso e causa di litigi, ma che in realtà non è da sottovalutare, anzi. Infatti la maggior parte delle persone non affronta il problema; solo il 5% degli italiani ne è consapevole e prova ad affrontarlo.
Il russare, potrebbe essere una spia dell’apnea notturna, che in certi casi può rappresentare un serio pericolo per l’incolumità propria e degli altri. Qual è la causa del russare? Questa va ricercata in un’alterazione congenita o acquisita delle prime vie respiratorie (o meglio di un piccolo tratto di queste). Questa alterazione provocherebbe periodiche interruzioni del respiro durante il sonno notturno. Tale disturbo danneggia la qualità del sonno, aumenta il rischio di patologie cardiovascolari, e mette a dura prova l’incolumità di sé stesso e degli altri data la sonnolenza continua, anche durante il giorno.
Sappiamo benissimo quanto è importante la qualità del sonno e del riposo: concetto soggettivo che ogni individuo valuta secondo la propria esperienza. Gli elementi da considerare per effettuare una tale valutazione sono: la profondità del sonno, il numero e la durata dei risvegli, e la durata del sonno stesso.
Ma allora, come ci si può curare? Trovare delle cure si può innanzitutto ricevendo una corretta diagnosi attraverso una visita specialistica e dopo aver eseguito un esame che prende il nome di polisonnografia. La cura è multidisciplinare, ma si può arrivare anche all’intervento chirurgico, che nella maggior parte dei casi è risolutore.