Ritocchino sì, purché il risultato sia naturale e armonioso

lipofilling chirurgia estetica

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Le italiane non hanno paura del tempo che passa e vivono bene la loro età. Amano prendersi cura della loro bellezza (nel 2015 sono stati spesi oltre 9,7 miliardi di euro in prodotti per la bellezza secondo Cosmetica Italia) e si affidano con fiducia alle mani del medico estetico alla ricerca di un benessere di cui la bellezza è lo specchio. Lo sostengono recenti indagini e lo confermano i dati resi noti in occasione del XVIII Congresso Internazionale di Medicina Estetica Agorà-Amiest.

«Il desiderio di mantenere un aspetto piacevole e fresco è una priorità, a tutte le età. – spiega il professor Alberto Massirone, presidente Congresso Agorà-Amiest – Quasi il 63% dei pazienti oggi va con regolarità dal medico estetico, da 3 a 5 volte in sei mesi, sviluppando un rapporto di fiducia con lo specialista».
«Ma – continua il professor Massirone – quello che il paziente chiede oggi al Medico Estetico sono naturalezza dei risultati e rispetto della propria espressività. Ed è proprio in questa direzione che sta andando la Medicina Estetica, in primis con trattamenti che prevengono i danni da invecchiamento e indagano le cause che hanno generato l’inestetismo, e in un secondo momento con interventi correttivi mininvasivi, che non hanno mai risultati irreversibili e che custodiscono ed esaltano l’unicità del soggetto senza uniformarlo a canoni estetici statici».
Sarà perché l’Italia ha una lunga tradizione di donne bellissime, si pensi solo a Silvana Mangano o a Virna Lisi, donne amate in tutto il mondo e che hanno saputo portare con grande stile e grazia la loro età, o forse perché l’arte e il bello sono insiti nella nostra cultura, ma lo stile italiano e i canoni estetici in voga nel Belpaese fanno scuola in tutto il mondo.
«Oggi mode e modelli variano notevolmente a seconda della geograficità – spiega il dottor Sergio Noviello, medico estetico e chirurgo estetico – un semplice esempio è quello degli interventi sulla regione glutea, molto in voga in questo periodo: i chirurghi americani seguono standard dimensionali quasi doppi rispetto a quelli europei, mentre in Asia ci si concentra più sulla proiezione, vale a dire sull’altezza. In Europa invece risultano vincenti equilibrio e naturalezza».
Non per niente in Italia un paziente su dieci proviene da un altro Paese: Asia, Russia, Romania e Svizzera (dati Agorà-Amiest). Segno che l’Italia è considerata un punto di riferimento mondiale nella medicina estetica e nella chirurgia estetica, per preparazione dei nostri medici, sicurezza delle procedure e naturalezza dei risultati.